(Rinnovabili.it) – Una settimana dopo l’accordo sul clima con gli USA, con cui ha promesso di raggiungere il picco di emissioni nel 2030, la Cina pianifica di rallentare il consumo energetico del 28% da qui al 2020. La nazione infatti sta pensando di darsi un obiettivo di consumo pari a 4.8 miliardi di tonnellate equivalenti l’anno per i prossimi anni. Il dato emerge da una dichiarazione che il Consiglio di Stato ha reso poco fa.
L’utilizzo dell’energia in Cina ha subito un vero e proprio boom tra il 2006 e il 2013, con un incremento del 45 per cento (dati del National Bureau of Statistics). La crescita riflette la rapida industrializzazione del Paese, il suo sviluppo economico. A causa di questo processo, il Dragone è diventato un vorace consumatore di energia, capace di trasformare in pochi anni lo scenario globale del mercato e di spostare gli equilibri geopolitici da occidente ad oriente.
Adesso, però, è arrivato il momento di tirare il freno: la folle corsa alla crescita economica ha lasciato per strada troppe vittime. Ecosistemi devastati, emissioni record in atmosfera, città invivibili a causa dell’inquinamento, condizioni di lavoro spaventose. È uno strato di cenere quello che si nasconde sotto la patina di lustrini che la grande Cina mostra al mondo occidentale. Un segreto di Pulcinella che non si riesce più a tenere nascosto. Perciò bisogna agire, o quanto meno provare a immaginare delle soluzioni il più simili possibile ad una marcia indietro. Gli obiettivi fissati dal Consiglio di Stato costituiscono la road map per la strategia di sviluppo energetico del Paese sul breve termine.
Essa si baserà sul raddoppio degli approvvigionamenti da fonti energetiche a zero emissioni di carbonio entro il 2030, su un taglio del consumo di carbone a Pechino e in altre quattro città, oltre che nelle regioni dei delta del fiume delle Perle e dello Yangtze. In cifre, ciò significa che il Dragone risparmierà – da qui al 2020 – 4.2 miliardi di tonnellate di carbone. Dal 66 per cento attuale, la quota nel mix energetico cinese dovrà scendere al 62.