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Acqua, il clima non dà tregua: in calo le risorse idriche italiane

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Italia sotto la pioggia, ma è già SOS acqua

(Rinnovabili.it) – Freddo e maltempo continuano ad avvolgere l’Italia, soprattutto nel Centro Nord. Ma le piogge e i temporali di questa settimana non devono ingannare: anche per questo 2018 l’Italia dovrà fare i conti con siccità e scarsità d’acqua. Criticità confermata proprio da quanto sta avvenendo nel Nord Italia, dove i grandi laghi, reduci dalla crisi idrica del 2017, restano tutti al di sotto dei livelli stagionali.

Non solo: il nuovo anno è iniziato con ben il 31 per cento di precipitazioni in meno rispetto alla media storica e, anche se la situazione appare diversa da quella del 2017, i motivi per cui preoccuparsi non mancano. A puntare i riflettori sulle risorse idriche italiane è in questi giorni l’Anbi, l’Associazione che rappresenta i Consorzi di bonifica, di irrigazione e di miglioramento fondiario operanti nel nostro Paese. “[…] allo stato delle cose – ha spiegato Francesco Vincenzi, Presidente Anbi – sono prevedibili, nei mesi a venire, ulteriori situazioni di difficoltà nelle disponibilità idriche per l’agricoltura, con ricadute non solo economiche, ma anche ambientali”.

 

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È piuttosto chiaro il quadro dipinto dall’associazione: in questo momento le regioni del Sud sono quelle più svantaggiate, ma anche il Nord sta facendo fatica. Nel dettaglio nel mezzogiorno le riserve idriche si sono più che dimezzate dal 2010 a oggi. Come spiega Vincenzi “gran parte degli invasi sono a riempimento pluriennale” e nel territorio “sta piovendo il 45% in meno della media del periodo”. Due elementi che non mettono a rischio solo i prossimi mesi ma “anche le disponibilità idriche per gli anni a venire”

 

Senza nessun piano nazionale all’orizzonte o strategie sovraregionali, l’Italia è condannata a ripetere gli stessi errori sul fronte “acqua” se il clima continuerà a mostrarsi poco clemente. I problemi che dovremo affrontare e che sono gli stessi che l’Italia si porta avanti da anni saranno “una siccità diffusa, aggravata dalla mancanza di invasi adeguati a trattenere le piogge“.  E senza interventi strutturali, tutto dipenderà dall‘andamento climatico. Uno delle variabili che tengono l’Associazione (e non solo) col fiato sospeso è il destino della copertura nevosa. “Un repentino elevarsi delle temperature ed il conseguente scioglimento delle nevi sulle montagne comporterebbe non solo il  perdersi di un’importante riserva idrica per i mesi a venire, ma anche un aumento di criticità idrogeologica”. Ma quella sull’acqua non è una scommessa che l’Italia può permettersi di perdere.

 

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