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Clima: le associazioni chiedono impegni concreti al 2030

Per proteggere il clima Greenpeace, WWF e Legambiente lanciano un appello a Renzi affinchè si fissino nuovi obiettivi concreti per la protezione dell'Ue

clima(Rinnovabili.it) – Un convegno e un appello al Presidente Renzi affinchè si faccia di più per l’ambiente. Queste le armi delle associazioni ambientaliste Greenpeace, Legambiente e WWF che invitano il Presidente del Consiglio a “sostenere un accordo politico con obiettivi  europei più ambiziosi su energia e clima al 2030”.

L’appello delle associazioni è stato già sottoscritto da 20 associazioni e network ambientalisti, che tra gli obiettivi al 2030 chiedono – 55% di emissioni, – 40% di consumo energetico e + 45% di energia rinnovabile, necessari per ottenere un sistema energetico a zero emissioni e ridurre la necessità di importazioni di combustibili fossili.

 

Chiamata a partecipare al Consiglio Europeo del 23 e 24 ottobre prossimo l’Italia giocherà un ruolo importante in quanto presidente dell’Unione Europea, per questo chiamata a far sentire bisogni e necessità energetiche e ambientali di una leadership che oltre ad investire nella green economy sappia offrire nuovi posti di lavoro e tecnologie sempre più efficienti ed ecologiche.

 

“I tre obiettivi comunitari al 2030 proposti dalla Commissione – 40% di riduzione delle emissioni CO2 vincolante per gli Stati membri;l’aumento al 27% per le rinnovabili, vincolante solo a livello comunitario e l’incremento al 30% dell’efficienza energetica, senza specificare se mantenere questo obiettivo indicativo o renderlo vincolante – non consentono infatti all’Europa di mettere in campo una forte e coerente azione climatica in grado di invertire la rotta – dichiarano le associazioni – Inoltre il livello di ambizione comunitario degli obiettivi climatici ed energetici proposti dalla Commissione, come dimostrano diverse analisi indipendenti non è coerente con la traiettoria di riduzione delle emissioni di almeno il 95% al 2050, in grado di contribuire a contenere il riscaldamento del pianeta almeno sotto la soglia critica dei 2°C. Come ha ribadito recentemente l’IPCC – il panel scientifico intergovernativo delle Nazioni Unite – la minaccia dei cambiamenti climatici dovuti alle emissioni antropiche è molto preoccupante e vicina alla soglia critica: per evitare la crisi climatica si deve agire entro alcuni anni. I governi attualmente in carica, pertanto, hanno enormi responsabilità”.

 

L’obiettivo da non dimenticare, sottolineano le associazioni, è mantenere al di sotto dei 2 °C l’innalzamento della temperatura globale in modo da prevenire pericolose conseguenze legate al cambiamento climatico. Per ottenere questo successo l’Ue deve ridurre le proprie emissioni, fae scendere il consumo dei combustibili fossili e aumentare la quota di rnnovabili al servizio dei paesi.

 

Per coinvolgere gli attori necessari ad attuare il cambiamento le associazioni stanno chiedendo al governo un nuovo accordo politico comunitario al 2030 di cui si parlerà  nel convegno “Europa 2030. Obiettivi ambiziosi per la lotta ai cambiamenti climatici e l’energia” organizzato per giovedì 9 ottobre a Roma, durante il quale verrà richiesto al governo che

 

  • si impegni per un obiettivo di riduzione delle emissioni di gas-serra che vada ben oltre il 40%, noi proponiamo il 55%;
  • escluda l’utilizzo di crediti internazionali per il raggiungimento di questo obiettivo. Oggi il 75% dei crediti esterni UE è realizzato in Russia, Ucraina e Cina, penalizzando gli investimenti domestici nelle tecnologie pulite.
  • includa un obiettivo vincolante per l’efficienza energetica che vada ben oltre il 30%, noi proponiamo il 40%; e
  • aumenti l’ambizione dell’obiettivo per le rinnovabili, noi proponiamo il 45%.