(Rinnovabili.it) – Era successo soltanto tre volte prima d’ora, ma mai tra gennaio e marzo. Invece a capodanno l’anomalia del clima ha stabilito nuovi record. Al Polo Nord, la temperatura dell’aria ha superato gli 0 °C, facendo segnare +4 °C sul termometro. Non è normale. Le serie storiche indicano che, in questo periodo dell’anno, la colonnina di mercurio dovrebbe oscillare entro una forbice tra i -13 °C e i -43 °C, con una media di -30.
Le variazioni di temperatura sono un fatto comune nella regione artica, ma una simile escursione è un fatto del tutto straordinario. Siamo circa 35 °C sopra gli standard e secondo il meteorologo Eric Holtaus «questo è assolutamente terrificante e incredibilmente raro». La causa si chiama Frank, tempesta tra le più intense mai conosciute che ha spazzato il Nord dell’Oceano Atlantico e l’Islanda nei giorni scorsi, portando temperature miti nella regione artica. I venti che hanno sferzato il nord dell’Inghilterra, la Scozia e l’Irlanda del Nord con acquazzoni e burrasche, viaggiavano a 370 chilometri l’ora.
Forse vi è lo zampino di El Niño, il fenomeno climatico quinquennale che ha origine nel Pacifico e quest’anno ha investito il pianeta con particolare violenza. Forse sarebbe successo ugualmente, dato che il 2015 è stato l’anno più caldo di sempre e che 13 degli ultimi 14 anni più caldi sono stati registrati durante questo secolo. Il Natale di New York è stato il più temperato degli ultimi 20 anni, con temperature sopra i 20 gradi.
Questo picco di temperatura al Polo nord potrebbe influenzare la formazione di ghiaccio tipica dell’inverno, in un periodo in cui il processo naturale è in grave crisi a causa del riscaldamento globale. Il caldo, infatti, sta sciogliendo enormi volumi di ghiaccio marino durante i mesi primaverili, estivi e autunnali. Al Polo resta soltanto l’inverno per ricreare uno strato gelato, per quanto ballerino e ridotto ai minimi termini. Con queste temperature, però, è a rischio anche quello.