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Clima: accordo USA-Cina sul taglio delle emissioni

Clima accordo USA-Cina sul taglio delle emissioni-

 

 

(Rinnovabili.it) – Per la prima volta la Cina parla di ridurre le emissioni, di strategie per il cambiamento climatico e di target per le energie rinnovabili. Per la prima volta, invece, gli Stati Uniti siglano un accordo sul clima con la Cina. È segno che il vertice Apec (Asia Pacific Economic Cooperation), conclusosi ieri, stavolta ha dato i suoi frutti. A farla da padrone è stato il Paese ospitante, che ha sfruttato le debolezze di Russia e USA – la prima messa all’angolo dalle sanzioni occidentali, i secondi con un governo in cerca di riscatti dopo la batosta alle elezioni di midterm – per mettere a segno colpi importanti. Da una parte l’accordo multimiliardario sul gas, dall’altra il patto sul clima per il taglio della CO2.

 

Quest’ultimo è arrivato proprio nell’ultimo giorno, con una stretta di mano tra i due presidenti, Barack Obama e Xi Jinping. Le due grandi potenze, che sono anche i due più grandi inquinatori del mondo, si sono accordate secondo questi parametri: gli USA garantiranno un abbattimento del 26-28% delle emissioni (rispetto ai livelli del 2005) entro il 2025, la Cina invece giura che raggiungerà il picco entro il 2030, magari un po’ prima. A questa, che non sembra in effetti una grande concessione, Xi aggiunge un target di rinnovabili del 20% nel consumo energetico cinese al 2030. Si tratterebbe di un raddoppio rispetto al 10% del 2013, che per il dragone vale a dire la necessità di sviluppare tra 800 e 1000 GW tramite eolico, solare, ma anche nucleare. Quest’ultima è infatti considerata una energia “pulita”, in quanto non emette carbonio in atmosfera. In sostanza, Pechino non si sbottona più di tanto: gli è bastata qualche facile promessa per sfruttare la debolezza politica di Washington e darsi una verniciata “green” dopo le polemiche sull’inquinamento nella capitale.

 

L’accordo, tuttavia, è salutato come fatto molto positivo. Sia perché Cina e Stati Uniti sono responsabili insieme del 45% delle emissioni globali, sia perché – seppur non trascendentale – l’impegno americano garantirà un raddoppio del ritmo di riduzione globale dell’inquinamento. Dall’1.2% annuo tra il 2005 e il 2020, si passerà al 2.3-2.8% dal 2020 al 2025. Il patto Cina-USA sul clima, inoltre, ha un terzo elemento di valore: potrebbe essere un mattone importante per la ridiscussione del protocollo di Kyoto in programma alla Cop di Parigi 2015.

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