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Clima, nel 2050 sparirà il 98% della Grande Barriera Corallina

Clima, nel 2050 sparirà il 98% della Grande Barriera Corallina

Clima, nel 2050 sparirà il 98% della Grande Barriera Corallina

 

(Rinnovabili.it) – La Grande Barriera Corallina non sopravvivrà allo sbiancamento dei coralli se le temperature dell’Oceano continueranno ad aumentare ai ritmi attuali. Lo studio, appena pubblicato sulla rivista Scientific Reports, sostiene che entro il 2050 ben il 98% dei coralli potrebbe trovarsi a fronteggiare uno stress termico tale da scatenare ogni anno il fenomeno del ‘coral bleaching’. La ricerca si basa sull’analisi dei trend delle temperature oceaniche degli ultimi 30 anni, condotta dagli scienziati della National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA).

La Grande Barriera Corallina al largo delle coste australiane è stata falcidiata quest’anno da una morìa senza precedenti. Nelle zone più settentrionali le ricerche sul campo più recenti stimano che siano morti almeno i due terzi dei coralli. Siccome sono un tassello fondamentale dell’intero ecosistema, la loro scomparsa causa sconvolgimenti anche sulla flora acquatica e sulle specie di pesci che nel reef trovano il loro habitat naturale. Un ecosistema, quello della barriera, che gli scienziati della NOAA definiscono tra i più vulnerabili ai cambiamenti climatici.

 

Non si è trattato semplicemente di un evento naturale: anche se l’aumento delle temperature dei mari è stato rafforzato dal passaggio di El Nino, resta ben visibile la mano dell’uomo dietro il riscaldamento globale e l’acidificazione degli oceani. In altri termini, i coralli erano già sottoposti a livelli di stress elevati, El Nino ha dato solo il colpo di grazia. E la situazione può peggiorare.

Secondo la NOAA, infatti, il reef presentava già nel 2012 livelli di stress termico tre volte superiori a quelli del 1985. In prospettiva, gli scienziati si aspettano che eventi di sbiancamento massivo diventino più frequenti e virulenti da qui alla metà del secolo. E colpiranno tutta la barriera, mettendo a rischio anche i settori finora risparmiati. Lo studio prevede che il 97% delle 60mila posizioni analizzate lungo l’intero reef sarà a rischio già prima del 2050, complici temperature delle acque che si mantengono su valori estivi ben oltre la stagione calda.

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