Infranto il record del 2014 e superate due soglie critiche per il clima: le 400 ppm di CO2 in atmosfera e l’aumento di 1 °C della temperatura globale
(Rinnovabili.it) – Questo che si avvia al termine sarà ricordato come l’anno dei record, in cui sono state superate tre soglie critiche che hanno drasticamente avvicinato il punto di non ritorno per il clima mondiale. L’ultimo primato niente affatto invidiabile lo ha comunicato ieri l’Organizzazione meteorologica mondiale, secondo cui il 2015 sarà l’anno più caldo di sempre. Ormai, come nei 100 metri piani, ogni anno si stabiliscono nuovi primati quando si tratta di riscaldamento globale. Il record del 2015 batte quello del 2014, che a sua aveva superato quello del 2013. Di conseguenza non è detto, anzi è probabile, che il 2016 manderà in cocci il fragile record raggiunto quest’anno.
La colpa è della crescente concentrazione di gas serra in atmosfera, prodotti dalle emissioni di origine antropica. Questo parametro ha raggiunto un livello preoccupante proprio qualche mese fa, superando la soglia critica delle 400 parti per milione. Un altro traguardo ben poco auspicabile verrà tagliato entro fine anno: la temperatura media globale è salita di 1 °C rispetto al periodo preindustriale e porterà il pianeta a metà del cammino verso il disastro umanitario. Se verrà oltrepassata la soglia dei 2 °C entro il 2100, gli esperti internazionali dell’IPCC ritengono che cresceranno a dismisura i rischi di eventi meteorologici estremi, in grado di rendere inospitali aree del globo abitate da miliardi di esseri umani. Ma potrebbe accadere anche prima: la maggior parte dei climatologi concorda sul fatto che basterà un ulteriore aumento di 0.2 °C per arrivare ad una concentrazione di CO2 in atmosfera di 450 parti per milione (ppm), miccia per l’esplosione di alluvioni, inondazioni, siccità e ondate di caldo.
A peggiorare le cose, quest’anno ci si è messo un El Niño di eccezionale intensità. Il fenomeno climatico interessa il Pacifico centro-orientale, ed è proprio in questa zona che si sono registrate temperature oltre il grado centigrado rispetto ai livelli precedenti la rivoluzione industriale.
La soluzione è politica secondo Michel Jarraud, segretario generale dell’OMM. Le emissioni, sostiene, «possono essere controllate. Abbiamo le conoscenze e gli strumenti per agire. Abbiamo la possibilità di scegliere, le generazioni future no».