Con un aumento di temperatura sopra i 2 °C entro il 2100 gli eventi estremi in Europa colpiranno le città più di quanto ci si aspettasse fino ad oggi
Roma tra le città più colpite dagli eventi estremi
(Rinnovabili.it) – Un aumento della temperatura in Europa tra i 2,6 e i 4,8 gradi entro il 2100 potrebbe comportare un picco degli eventi estremi in grado di spingere le città del continente e i loro abitanti verso una nevrosi. Lo afferma l’Università di Newcastle, che in uno studio pubblicato su Environmental Research Letters ha riportato l’analisi più dettagliata mai fatta sull’aumento d’impatto degli eventi estremi nelle aree urbane. Inondazioni, siccità e ondate di caldo sono i tre parametri presi in considerazione dagli esperti che, neanche a dirlo, con la loro ricerca hanno dettagliato potenziali rischi più alti di quanto finora si era previsto.
I tre anni di analisi dei dati hanno dimostrato che tutte le 571 città prese in esame vedranno un peggioramento delle ondate di caldo. Nello scenario peggiore, l’Europa meridionale sperimenterà siccità 14 volte più gravi di oggi. Secondo Selma Guerreiro, autrice principale del lavoro, “sebbene le regioni dell’Europa meridionale si siano adattate per far fronte alla siccità, questo livello di cambiamento del clima potrebbe portarle oltre il punto di rottura”.
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Mentre le città dell’Europa meridionale hanno registrato il maggiore aumento del numero di ondate di caldo, quelle dell’Europa centrale si distinguono per il maggiore aumento di temperatura durante le ondate di calore: tra 2 °C e 7 °C in uno scenario conservativo, tra 8 e 14 °C in quello più nefasto. Stoccolma e Roma rischiano il maggiore aumento del numero di ondate di caldo, mentre Praga e Vienna quello delle temperature massime durante questi fenomeni.
La siccità colpirà più duramente capitali come Lisbona e Madrid, mentre Atene, Nicosia, La Valletta e Sofia potrebbero sperimentare una combinazione piuttosto allarmante di siccità e ondate di caldo.
Le capitali più esposte alle alluvioni, invece, saranno Dublino, Helsinki, Riga, Vilnius e Zagabria. In caso di impatto elevato, diverse città potrebbero vedere aumenti oltre l’80% della portata dei fiumi.
Oltre il 75% della popolazione dell’UE vive attualmente nelle aree urbane, e questa percentuale dovrebbe aumentare fino all’82% entro il 2050.