(Rinnovabili.it) – Il calore sprigionato dalle grandi città può arrivare ad influenzare aree geografiche lontane anche migliaia e migliaia di chilometri. Lo ha rivelato un nuovo studio scientifico condotto dal Centro nazionale per ricerca atmosferica in Colorado e pubblicato in questi giorni sulla rivista Nature Climate Change. Secondo gli autori del rapporto, le metropoli si comporterebbero come una sorta di stufe, il cui calore in eccesso – proveniente da edifici, automobili ed altri dispositivi – può finire nelle correnti atmosferiche e influenzare la temperature di zone distanti dal punto d’origine del calore stesso.
I ricercatori hanno scoperto che il cosiddetto calore di scarto prodotto nelle principali città dell’emisfero settentrionale rende gli inverni più caldi in ampi tratti dell’Asia settentrionale e della parte più alta del Nord America del Nord. A livello regionale, questo fenomeno sarebbe in grado per alzare o abbassare le temperature stagionali fino a 1°C, spiegando perché in alcune aree dell’emisfero settentrionale si verifichi un riscaldamento invernale maggiore rispetto a quanto previsto dagli scienziati sui cambiamenti climatici.