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Per proteggere il Polo Nord si discute al tavolo dell’Artic Circle

Organizzato la prima riunione del forum internazionale che avrà il compito di discutere le questioni che hanno un impatto su questo prezioso territorio

Per proteggere il Polo Nord si discute al tavolo dell’Artic Circle(Rinnovabili.it) – Il circolo polare è considerato un indicatore chiave del cambiamento climatico e di un potente elemento di influenza climatica a livello globale. L’anno scorso, ghiaccio marino artico ha registrato il livello di fusione più basso mai registrato determinando non poche preoccupazioni. Ghiacci più sottili o addirittura inesistenti significa infatti livelli del mare più alti senza contare che il processo di scioglimento sta aprendo nuove vie navigali tra Europa, Asia e Nord America, una tendenza che avrà un profondo impatto sul trasporto marittimo mondiale. I vecchi e nuovi problemi che stanno affliggendo il Polo Nord sono divenuti i temi di discussione di The Circle Artic, un nuovo forum internazionale nato con l’obiettivo di facilitare il dialogo e la costruzione di relazioni sulle grandi sfide dell’Artico. Si legge sul sito dell’Artic Cirle:

 

“Miriamo a rafforzare il processo decisionale, riunendo partner internazionali e della regione Artica sotto un unica grande ‘tenda aperta’. Facilitando incontri di leader tra le discipline circumpolari, si individueranno le pratiche di sviluppo realmente sostenibile per l’Artico, ultimo ambiente incontaminato del mondo”.

 

Il Forum si riunirà per la prima volta a Reykjavik, in Islanda,  dal 12 al 14 ottobre 2013, per portare allo stesso tavolo politici e soggetti interessati e discutere delle questioni più urgenti: la scomparsa dei ghiacci, la pesca e la gestione degli ecosistemi, l’impatto dei trasporti navali. All’appuntamento potrebbero essere presenti anche paesi geograficamente lontani dal Polo Nord, ma ora più che mai interessati ai nuovi risvolti economici che il surriscaldamento sta comportando per la regione artica. Secondo quanto rivelato dal Olafur Grimsson, presidente dell’Islanda e membro del Consiglio onorario del Forum, al tavolo dovrebbero sedersi anche rappresentanti della Cina, dell’India e di Singapore.