Il capo negoziatore cinese Xie Zhenhua: “Fino a quando sarà giusto e conforme al principio delle 'responsabilità comuni ma differenziate', il nostro approccio sarà molto flessibile"
La musica sembra dunque quella già sentita nelle precedenti Conferenze delle Parti e per il nuovo summit mondiale il copione potrebbe non scostarsi troppo da quello già recitato negli anni passati. Anche gli Usa infatti sembrano aver messo le mani avanti quando il mese scorso l’inviato speciale per il climate change, Todd Stern, ha chiesto ai suoi colleghi una minore rigidità; secondo Stern, infatti, i Paesi dovrebbero essere autorizzati a determinare i propri livelli di impegno a seconda delle circostanze e dei mezzi a disposizione. Il grande compito della prossima Conferenza delle Parti della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP-19) – che inizia lunedì 11 novembre a Varsavia – è quello di preparare il terreno per che la prossima grande conferenza sul clima prevista a Parigi per il 2015. In quella sede i negoziatori dovranno evitare di ripetere il fiasco della COP-15 e generare un documento legale per ridurre le emissioni in modo più efficiente rispetto al protocollo di Kyoto.