(Rinnovabili.it) – Che la Cina non divulgasse volentieri i dati ambientali è cosa nota. Ma che si appellasse addirittura al segreto di stato è una notizia che riesce ancora a sorprendere, soprattutto dopo la lieve apertura sulla questione da parte del Ministro della protezione Ambientale, con l’ammissione dell’esistenza dei “villaggi del cancro”. Eppure la situazione sembra essere tornata saldamente al punto di partenza come dimostra l’ultimo rifiuto del Governo a mostrare le informazioni riguardanti la contaminazione del suolo.
La vicenda nasce dalla richiesta di un avvocato di Pechino, Dong Zhengwei, di consultare i dati di un’importante indagine quinquennale sull’inquinamento del suolo, realizzata a livello nazionale. Secondo quanto ha rivelato lo stesso Dong al quotidiano locale Global Times, il Ministero della protezione Ambientale sarebbe stato disposto a rilasciare solo alcuni dettagli in merito al rapporto, dal momento che il tema in questione “potrebbe costituire una seria minaccia per la sicurezza nazionale”. Secondo il quotidiano, il documento in questione è stato completato nel 2010 e a fine 2012 i funzionari del Ministero avevano comunicato ai media cinesi di essere ancora in attesa dell’approvazione del Consiglio di Stato per la pubblicazione.
“La decisione del ministero è infondata in quanto le norme sulle informazioni segrete consentono la divulgazione di quei dati che coinvolgono interessi pubblici”, ha ribattuto Dong. “Il Ministero dell’ambiente ha rilasciato informazioni in tempo reale sullo smog urbano, anche se l’aria di Pechino era in condizioni davvero critiche il mese scorso. Al contrario, l’inquinamento del suolo è un ‘segreto di stato’. Ciò significa che il terreno è contaminato molto più gravemente dell’aria?”