(Rinnovabili.it) – La Cina sta pensando di imporre, a partire dal 2015, una tassa ai maggiori inquinatori che fanno un intenso uso di petrolio, carbone e gas naturale. La proposta, annunciata dai media della Repubblica popolare, è attualmente al Ministero della Finanza per essere revisionato e le previsioni fissano l’entrata in vigore del provvedimento prima della fine dell’attuale piano in vigore, valido dal 2011 al 2015, come specificato dall’agenzia di stampa locale Xinhua.
I piani rivelano l’imposizione di una tassa di 10 yuan (1,2 euro) per tonnellata di carbonio rilasciata dai maggiori emettitori, anche se di preciso non si conosce ancora la data di entrata in vigore della tassazione.
L’imposta è solo l’ultima delle iniziative della Cina in favore della riduzione degli inquinanti rilasciati dalla repubblica, considerata uno dei maggiori emettitori al mondo. Il paese ha infatti dato spazio, all’interno del sopracitato piano quinquennale, diverse misure per la riduzione degli inquinanti, per il calo del 17% della CO2 prodotta per unità di PIL nel periodo di riferimento. Per garantire che gli obiettivi vengano raggiunti la Cina ha inoltre dato il via ad un meccanismo di incentivazione atto a favorire la diffusione delle energie a basso impatto ambientale, della produzione di nuovi carburanti bio e di nuovi standard di efficienza energetica.