Grazie ad un'industria farmaceutica a basso impatto ambientale oltre alla riduzione dei consumi e delle emissioni inquinanti si potrebbero far scendere i prezzi al consumatore
“Si tratta di un’opportunità unica per i gruppi di studio di affiancare le aziende farmaceutiche e le PMI specializzate per lo sviluppo innovativi processi catalitici per la sintesi farmaceutica” ha detto il professor Nicholas Turner dell’Università di Manchester. “Crediamo che i problemi di questa natura possano essere meglio risolti su base paneuropea riunendo sotto lo stesso tetto le competenze dei molti gruppi per creare un centro di ricerca di importanza globale nella catalisi e nella sintesi chimica sostenibile.”
Migliorare la produzione attraverso collaborazioni strategiche come CHEM21 aiuterà non solo l’industria farmaceutica ad ottenere prodotti a basso ambientale, ma porterà alla riduzione degli inquinanti e a risparmi economici che potranno essere reinvestiti nel settore per migliorarne ulteriormente le prestazioni, ottenendo al contempo anche la riduzione dei costi dei farmaci al pubblico.