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Centrali energetiche a carbone, la Cina vuole ridurre di 8,7 GW

Entro la fine del 2019, la Cina vorrebbe compiere un primo passo per allentare la sua dipendenza dal carbone. Ma il consumo continua ad aumentare e i progetti per nuove centrali energetiche a carbone non sembrano diminuire.

Centrali energetiche a carbone
Foto di Denny Franzkowiak da Pixabay

La commissione cinese per l’energia si prepara a ridurre dell’1% la produzione delle centrali energetiche a carbone

(Rinnovabili.it) – Come dichiarato a marzo di quest’anno dal ministro dell’Ambiente cinese, la Cina sta gradualmente cercando di mettere in atto una riduzione dell’uso di carbone. Per questa ragione, l’autorità cinese per l’energia ha annunciato che il paese punterà a ridurre entro la fine del 2019 di circa 8,7 GW la capacità termoelettrica installata, varando così una misura che, pur nella sua esiguità, appare come uno dei primi passi avanti della superpotenza verso gli impegni di decarbonizzazione, presi in questi anni.

 

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Secondo quanto riportato da Reuters, la commissione preposta a regolamentare la policy in materia di energia ha dichiarato che il traguardo della riduzione – pari a poco meno dell’1% della produzione cinese, che ammonta a circa 960 GW – dovrà essere raggiunto entro la fine di quest’anno. Tuttavia, l’autorità cinese non ha esplicitato quanto di questo 1% fosse già stato raggiunto nel corso del 2019. Da quanto dichiarato, sembra che tutte le provincie e le regioni cinesi abbiano già subito una riduzione di circa 50.000 kW. Inoltre, le regioni coperte da reti elettriche su larga scala vedranno un taglio fino a 100.000 kW. Tra le più problematiche spiccano la provincia di Henan (Cina centrale, una delle regioni più inquinate del paese), che dovrebbe ridurre la propria capacità dal carbone di circa 1,6 GW entro quest’anno, e la provincia del sud-est del Guangdong (vicino a Hong Kong) che dovrà fare a meno di 2,3 GW. La strategia cinese, tuttavia, sembrerebbe consistere prevalentemente nel chiudere le centrali più vecchie e obsolete, considerate tra le più inquinanti e meno efficienti.

 

Nonostante le dichiarazioni d’intenti della Cina, che ha anche costretto la maggior parte delle sue centrali a carbone ad installare tecnologie a bassissime emissioni nel tentativo di frenare lo smog, il consumo complessivo di carbone ha continuato ad aumentare, anche se il mix energetico ha subito una riduzione della quota di carbone dal 68% del 2012 al 59% del 2018.

A questo scenario non molto confortante, bisogna inoltre aggiungere un altro elemento di contraddittorietà. Infatti, secondo i dati raccolti da Global Coal Exit, a metà settembre la Cina avrebbe approvato progetti per la costruzione di nuove centrali energetiche a carbone per una capacità complessiva di circa 226, 2 GW.

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