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CO2: qual è l’azienda italiana più eco-virtuosa?

Cdp e Accenture pubblicano il rapporto che misura l'impegno delle aziende italiane in termini di riduzioni di CO2 e mettono FIAT in vetta alla classifica

CO2 CDP Italy 100 Climate Change Report 2013(Rinnovabili.it)  – Cresce l’interesse ambientale dimostrato dalle aziende italiane, che sempre più spesso verificano il proprio impatto ambientale e corrono ai ripari. Ma l’impegno purtroppo a volte non basta e nel Bel Paese si registra un aumento delle emissioni di CO2. Lo ha messo in evidenza il rapporto CDP Italy 100 Climate Change Report 2013, pubblicato oggi da CDP e Accenture. Grazie alle risposte volontarie inviate da 46 aziende tra le 100 più importanti d’Italia è stato possibile chiarire la situazione italiana e confrontarla con gli altri 70 paesi del mondo che si sottopongono al test di valutazione basandosi su parametri comuni per tutto il mondo.

 

Il rapporto che descrive le condizioni del settore industriale italiano è stato redatto per il terzo anno consecutivo grazie alla collaborazione di Accenture e il supporto di IMQ, ente Italiano del Marchio di Qualità. Considerando lo stesso campione esaminato lo scorso anno si è potuto mettere in evidenza un maggiore interesse ambientale e un approccio alla gestione del cambiamento climatico decisamente più consapevole e strutturato.

Tra le 46 aziende che hanno inviato informazioni relative al proprio percorso si è notato che ben 27 realtà hanno alzato il proprio livello di completezza e accuratezza dei dati (disclosure) con 26 aziende che hanno incentivato la riduzione delle emissioni inquinanti nel 2013 rispetto alle 20 del 2012.

Ma all’aumento degli interventi per abbassare l’impatto ambientale delle aziende non corrisponde però la crescita degli investimenti che invece calano del 25%.

Ci sono business cases molto solidi che danno alle aziende uno stimolo per ridurre le loro emissioni. Gli investitori non sono più interessati solo a «se» ma a «come» i rischi e le opportunità relative al cambiamento climatico influiscono sulle aziende e come le stesse aziende gestiscano queste in modo effettivo” – dichiara Steven Tebbe, Managing Director, CDP Europe“Le aziende devono rendersi conto che queste pressioni esterne comportano anche opportunità per diventare ‘capifila’ e ciò comprende non solo risparmi tangibili nel breve termine, ma anche nella capacità di recupero a lungo termine anche nei ‘soft capital’ che possono essere acquisiti attraverso le azione messe in atto per il cambiamento climatico.”

 

LE AZIENDE AL TOP Utilizzando la metodologia suggerita da CDP La IMQ ha analizzato le performance ambientali delle aziende che hanno inviato i questionari compilati consapevoli che le aziende che che raggiungeranno i punteggi migliori verranno incluse nel Climate Disclosure Leadership Index (CDLI) di CDP. In cima alla classifica 2013 si riconferma FIAT che ottenendo 99 punti su 100 totali è per il Quarto anno consecutivo leader di sostenibilità e attenzione ambientale. Bene anche Yoox Group che ottiene 90 punti  e Snam che da 50 passa a 95 anche se le tre aziende ad aver meritato l’ingrasso nel CPLI sono Assicurazioni Generali, Fiat e Yoox Group.