Grazie ad una nuova intesa tra Masdar e ADNOC parte il progetto di cattura, riuso e stoccaggio della CO2 che prevede di tagliare 800mila tonnellate di inquinanti l'anno
(Rinnovabili.it) – Nasce dalla collaborazione tra il Fondo di Investimento Masdar di Abu Dhabi e la compagnia petrolifera nazionale ADNOC l’intesa che fa procedere l’avanzamento dei lavori per la costruzione del primo impianto a scala commerciale per la cattura, l’utilizzo e lo stoccaggio del carbonio (CCUS).
Per fornire al progetto una nuova infrastruttura di supporto le due società hanno firmato per la costruzione di un impianto di compressione di anidride carbonica e una conduttura della lunghezza di 50 chilometri che collegherà l’acciaieria Emirates Steel al giacimento petrolifero. L’idea consiste nel catturare le emissioni di carbonio dell’impianto siderurgico e portarle attraverso la rete di tubature appositamente realizzata fino al giacimento, dove verrà utilizzata per migliorare l’estrazione del greggio. Masdar ha informato che il progetto, che dovrebbe entrare in linea nel 2016, servirà a sequestrare fino a 800.000 tonnellate di CO2 ogni anno. Lo scopo del progetto ha però già fatto discutere visto che c’è chi non ritiene un bene sfruttare e incanalare la CO2 per favorire l’estrazione del petrolio. “L’implementazione di questa tecnologia è una dimostrazione dell’impegno di Masdar e ADNOC per la decarbonizzazione e per la crescita dell’economia degli Emirati Arabi Uniti”, ha detto H.E Dr. Sultan Ahmed Al Jaber, CEO di Masdar, in un comunicato. “Siamo orgogliosi di essere pionieri nell’uso della tecnologia CCUS nella regione, una strategia fondamentale per ridurre le emissioni globali di carbonio. Speriamo che questo progetto serva come prova di concetto e di incoraggiamento per le altre nazioni ricche di idrocarburi che potranno adottare tecnologie simili per ridurre le loro emissioni di carbonio”.