L'obiettivo è portare il costo della rimozione diretta di CO2 sotto i 100 dollari a tonnellata entro il 2030. Oltre a sequestrare CO2 nel calcare solido, la tecnologia produce anche 300 kg di idrogeno al giorno
Dal 2025 sarà in grado di sequestrare 110mila tonnellate di CO2 dall’oceano l’anno
(Rinnovabili.it) – Dopo un anno di test è pronto a entrare in funzione il più grande impianto al mondo per la cattura diretta di CO2 dall’oceano. Partirà a fine 2024 e una volta a regime, all’inizio del 2025, sarà in grado di sequestrare 110mila tonnellate di CO2 dall’oceano, l’equivalente delle emissioni generate ogni anno da circa 25mila persone. E le intrappolerà nel calcare in forma solida, garantendo che non rientrino in atmosfera per almeno 10.000 anni.
È l’obiettivo di Equatic-1, l’impianto da 20 milioni di dollari abbinato a un desalinizzatore dell’agenzia nazionale dell’acqua di Singapore (PUB) che sfrutta la tecnologia della startup statunitense Equatic per la cattura diretta di CO2 dall’oceano. Si tratta del primo test su scala commerciale dopo l’esito positivo dei due impianti pilota, uno presso lo stesso sito e l’altro installato al porto di Los Angeles da aprile 2023.
La cattura diretta della CO2 dall’oceano di Equatic-1
Come funziona il processo di cattura diretta di CO2 dall’oceano di Equatic? L’acqua di mare viene pompata nell’impianto di desalinizzazione dove viene separata in idrogeno e ossigeno tramite elettrolisi. La CO2 disciolta e catturata viene quindi combinata con minerali già presenti nell’acqua di mare, calcio e magnesio, producendo così calcare solido al cui interno è intrappolata la CO2. Che può restare in quello stato per almeno 10.000 anni. Il processo imita, sostanzialmente, quello che porta alla formazione delle conchiglie.
E sottraendo CO2 all’acqua di mare, ne aumenta la capacità di assorbimento dall’atmosfera, migliorando le prestazioni dell’oceano come pozzo di carbonio e la funzione di cuscinetto essenziale contro il riscaldamento globale. Gli oceani oggi assorbono circa il 25% della CO2 in eccesso presente in atmosfera a causa delle attività umane.
Il calcare solido ottenuto può quindi essere reimmesso nell’oceano oppure – previ test di fattibilità per valutarne le caratteristiche fisiche – essere utilizzato come materiale per l’edilizia. Ma il calcare non è l’unico sottoprodotto di questo processo. Dalla cattura diretta di CO2 dall’oceano si ottiene anche idrogeno – nell’impianto di Singapore saranno all’incirca 300 kg al giorno. Che potranno essere impiegati sia per alimentare l’impianto di desalinizzazione stesso, sia in altre applicazioni industriali.
“Questo impianto rappresenta il prossimo passo fondamentale verso la rimozione dell’anidride carbonica su scala globale e a un prezzo competitivo”, afferma Lorenzo Corsini, consulente di Equatic. “Siamo sulla buona strada per fornire un reattore elettrochimico replicabile e facile da produrre, il cuore pulsante della nostra tecnologia CDR, che porterà i costi di rimozione al di sotto dell’obiettivo industriale di 100 dollari per tonnellata ben prima del 2030”.