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Ripensare la casa del futuro per una migliore gestione dei rifiuti

Lo studio "Atlas" di Stefano Boeri Architetti e Comieco indaga soluzioni innovative di architettura che considerino gli spazi in base alla gestione dei rifiuti e della raccolta differenziata

casa del futuro

 

Nella casa del futuro c’è il sistema pneumatico per i condomini, un meccanismo ad aria compressa che trasporta i rifiuti ad un centro di raccolta

(Rinnovabili.it) – Coniugare la gestione della raccolta dei rifiuti agli spazi della nostra casa del futuro, quindi far sì che l’architettura progetti ambienti che tengano conto degli spazi legati alla raccolta differenziata. Proprio di questo si è occupato Atlas, lo studio di Stefano Boeri Architetti e Comieco, il Consorzio nazionale recupero e riciclo degli imballaggi a base cellulosica che ha posto al centro il dialogo tra architettura e best practices in campo di gestione di rifiuti, analizzando esempi di città virtuosi e mettendo in luce su quali elementi è necessario lavorare.

Lo studio parte dai numeri legati all’urbanizzazione: se si stima che oggi sono oltre 7,5 miliardi le persone nel mondo, e che la previsione è che questa cifra raddoppi entro il 2030, anche i 4 miliardi di tonnellate di rifiuti prodotti ogni anno aumenteranno del 50% in 15 anni. In questo panorama è sempre più urgente partire dalla semplice domanda “dove butteremo i nostri rifiuti?” per ripensare ambienti domestici, edifici e quartieri anche in base alla produzione dei nostri scarti, sperando che la raccolta differenziata diventi una buona norma quotidiana e non una regola da seguire solo saltuariamente. “L’abitare del futuro non può prescindere dal tema della gestione e dello smaltimento dei rifiuti. Una necessità che va ripensata e integrata nella realtà domestica come un passo essenziale, nell’ottica di un approccio olistico alla sostenibilità” ha commentato l’architetto Stefano Boeri durante la presentazione dello studio nell’ambito del Fuori Salone di Milano 2018. 

 

Benché l’Italia risulti uno degli stati europei con il tasso di riciclo più alto, che tocca il 45%, nel campo dell’architettura si può fare ancora tanto per l’economia circolare. E tra le diverse città prese in considerazione nello studio, Milano spicca come esempio virtuoso: con una popolazione di 1,3 milioni, i cittadini producono 496 kg/abitante di rifiuti, ma grazie ad un efficiente  sistema di raccolta porta-a-porta si raggiunge oggi un tasso di riciclo di oltre il 52%. “A Milano abbiamo raggiunto eccellenti livelli di raccolta che ci attestano in cima alla classifica delle grandi città europee più virtuose – sottolinea l’Assessore all’Urbanistica, Verde e Agricoltura Pierfrancesco Maran – Questo è stato possibile non solo perché abbiamo introdotto importanti implementazioni, ma anche grazie alla sensibilità ambientale dei milanesi. Ecco perché le evoluzioni che verranno grazie alle possibili sinergie con l’architettura troveranno nella nostra città terreno fertile per la sperimentazione”.

 

Tra gli ambienti da ripensare c’è senza dubbio la cucina, dove solitamente i rifiuti sono separati, passando per il condominio, dove confluiscono. Ci sono poi una serie di best practices urbane proposte: borse componibili, composter a uso domestico, modelli di raccolta rifiuti condominiale, fino alle ecostation e i cassonetti a scomparsa pensati per il quartiere. C’è poi l’innovativo sistema pneumatico per i condomini, un meccanismo ad aria compressa che trasporta i rifiuti ad un centro di raccolta attraverso canne di caduta sotterranee singole e multiple.

“La carta è il materiale presente nella raccolta differenziata con la percentuale (22%) più alta dopo l’organico – ha dichiarato Carlo Montalbetti, Direttore Generale di Comieco – E se sono stati fatti passi da gigante nel riciclo degli imballaggi cellulosici (ad oggi siamo all’80%), possiamo ancora migliorare l’intera gestione dei rifiuti nelle città. Pensiamo solo al boom dell’ecommerce e alla quantità dei cartoni che ogni cittadino si trova in casa e deve differenziare: nel 2017 si stima che, in Italia, siano stati consegnati 150 milioni di pacchi da acquisti online. Le grandi metropoli si stanno attrezzando per gestire la “rivoluzione” del commercio elettronico, a partire da Milano, dove in base ai dati di Netcomm si contano 650.000 consegne ecommerce ogni mese (23.000 al giorno), a cui si aggiungono 1.500.000 consegne mensili della provincia”.