Rinnovabili • pfas nel sangue Rinnovabili • pfas nel sangue

Carne e burro tra gli alimenti associati ad alti livelli di PFAS nel sangue

Uno studio dell’Università della California mostra che livelli più alti di PFAS nel sangue si trovano in chi mangia spesso al ristorante

pfas nel sangue
Foto di Nguyễn Hiệp su Unsplash

Più che per l’acqua, dovremmo preoccuparci del cibo, primo responsabile dei PFAS nel sangue umano

(Rinnovabili.it) – Diete ricche di alimenti come carne lavorata e burro possono aumentare nel tempo i livelli di PFAS nel sangue. Questo acronimo, ormai familiare a molti, indica le sostanze per- e polifluoroalchiliche utilizzate in prodotti resistenti all’acqua, alle macchie e al calore. Tuttavia, sono associate a gravi problemi di salute come cancro, problemi al fegato, difetti congeniti. Una nuova ricerca, condotta dall’Università della California del Sud, ha posto una serie di nuove questioni preoccupanti. I ricercatori hanno identificato diversi alimenti, tra cui tè, carne di maiale, caramelle, bevande sportive, carne lavorata, burro, patatine e acqua in bottiglia, tra quelli che contribuiscono ad aumentare i livelli di PFAS nel nostro sangue.

La nostra dieta e le nostre scelte alimentari, infatti possono avere un’influenza molto forte sulla salute. In particolare, la ricerca ha rivelato che le persone abituate a consumare molto cibo da asporto o a mangiare spesso al ristorante mostravano livelli più alti di PFAS nel sangue. Si è molto parlato dei PFAS nell’acqua, ma gli scienziati dicono che il problema principale è la presenza nel cibo.

L’analisi dei tecnici californiani ha riguardato oltre 700 persone e le loro diete. Il team ha scoperto che burritos, fajitas, tacos, patatine fritte e pizza erano associati a concentrazioni più basse di PFAS quando cucinati in casa. Al contrario, la quantità di sostanze cresceva quando consumati al ristorante. La connessione tra il tè e i PFAS potrebbe derivare dalle bustine di tè trattate con sostanze chimiche. La carne lavorata, in generale, sembrava collegata a più alti livelli ematici di sostanze chimiche, ma anche i tagli di carne di maiale non lavorati presentavano il problema. Il sospetto è che la contaminazione avvenga a livello degli allevamenti. Per questo, anche il burro potrebbe aumentare i livelli di PFAS nel sangue, dicono gli scienziati, che tuttavia restano prudenti. Serviranno ulteriori test e un monitoraggio mirato per comprendere a fondo l’impatto della presenza di PFAS negli alimenti. Tuttavia, non si può ignorare la questione.