(Rinnovabili.it) – Ottenere energia da una fonte inquinante come il carbone, abbattendo però il 99,5% delle sue emissioni di CO2. La prospettiva è più vicina di quanto si pensi secondo un team di ricercatori americani che è riuscita in un’impresa davvero straordinaria per il comparto del CCS. I chimici della Ohio State University hanno messo a punto un nuovo sistema di combustione del carbone che produce energia termica senza dover realmente “dar fuoco” alla materia prima. Questo innovativo approccio comporta la separazione e la raccolta del biossido di carbonio prima che i fumi industriali lascino le ciminiere ed è il prodotto di oltre dieci anni di studi da parte del ricercatore Liang Shih-Fan e della sua squadra.
Lo scienziato ha realizzato un sistema basato sul processo di looping chimico, dove il carbone non viene fatto reagire con l’aria come negli impianti termoelettrici tradizionali. Al contrario, il materiale combinato, in una camera chiusa, con elementi chimici contenenti ossigeno come ad esempio l’ossido di ferro. Si determina così la produzione di anidride carbonica pura e ferro, e quando quest’ultimo rimosso dalla camera di reazione e bruciato si ottiene si produce elettricità. Una seconda unità di combustione fa lo stesso con il syngas derivato dal carbone ed entrambi i sistemi raggiungono una potenza di circa 25 kW termici avendo come vantaggio sia la produzione di un flusso puro di anidride carbonica- facile da catturare e stoccare – sia l’impiego d temperature più contenute che non determinano pertanto il rilascio dell’ossido di azoto.