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Carbon Neutral: le prospettive per un mondo a zero emissioni

La riconversione verso fonti di energia alternativa viene spesso vista come qualcosa di profondamente svantaggioso sia dal punto di vista economico sia da quello più strettamente organizzativo. La realtà dei fatti, però, è ben diversa

Carbon Neutral: le prospettive per un mondo a zero emissioni

 

Ambiente e sostenibilità

I termini sostenibilità e ambiente sono entrati a far parte del nostro vocabolario ormai da qualche anno e, per chi si fosse perso parte del grande dibattito attuale in materia, questo binomio viene spesso usato relativamente allo sfruttamento delle risorse biochimiche del pianeta Terra.

Uno sviluppo sostenibile, infatti, è quello che non deteriora e danneggia in modo irreparabile tutto ciò che la natura mette a disposizione, tutelandola.

La riconversione verso fonti di energia alternativa viene spesso vista come qualcosa di profondamente svantaggioso sia dal punto di vista economico sia da quello più strettamente organizzativo. La realtà dei fatti, però, è ben diversa.

Vediamo come e perché.

 

Cos’è il carbon neutral e perché è importante per le industrie

Il fatto che la produzione di energia tramite processi di combustione sia un grosso problema per l’ambiente non è di certo un mistero.

L’uso di combustibili fossili, infatti, comporta emissioni di anidride carbonica (i cosiddetti gas serra) sempre più elevate nell’aria che respiriamo.

Al crescere delle emissioni, cresce anche il livello di inquinamento dell’ambiente che ci circonda e questo, come sappiamo, porta a un discreto peggioramento della nostra qualità di vita.

Evitare, o quantomeno ridurre al minimo, le emissioni è proprio l’obiettivo della carbon neutrality che, per un’azienda, vuol dire riuscire a gestire in modo ottimale l’impatto ambientale prodotto, in modo da non arrecare ulteriori danni al clima.

 

Quali sono i vantaggi di uno sviluppo sostenibile?

Scegliere di puntare su una impostazione carbon neutral e su una politica di zero emissioni ha numerosi vantaggi sotto diversi punti di vista: dal marketing all’effettiva filiera produttiva.

Nello specifico, le aziende che scelgono di fare propria la sostenibilità ambientale e di armonizzarla nel proprio modello di business noteranno sicuramente un aumento dell’efficienza produttiva. Durante il processo di riconversione verso l’assenza di emissioni, infatti, tutte le risorse disponibili vengono razionalizzate; questo porta a un fisiologico calo di sprechi e, conseguentemente, di costi. 

In più, come accennato nelle righe precedenti, scegliere la via della sostenibilità significa avere maggiore visione d’insieme per tutto ciò che riguarda la gestione dei rischi, la propria presenza sul mercato e la propria capacità di innovazione.

Un altro fattore da non sottovalutare è il grosso riscontro in termini di immagine e di brand reputation: questo farà sicuramente bene alle vendite, agli investitori e all’azienda stessa. La sostenibilità, infatti, è un concetto molto vasto che spesso ha connotazioni positive anche sul welfare aziendale e sulle politiche di inclusione dei lavoratori.

Attenzione però: scegliere di investire in un processo di sostenibilità ambientale azzerando le proprie emissioni non è una procedura che può concludersi dall’oggi al domani.

I tempi sono lunghi e le cose da fare sono tante.

Ovviamente ci sono due condizioni essenziali perché questo avvenga: è necessario avere una prospettiva di medio-lungo periodo e fare le cose sul serio!

 

Il settore automotive e l’impegno di Volkswagen Group: carbon neutrality entro il 2050

Un esempio virtuoso in questo senso è il settore automotive, il cui impegno nel creare processi produttivi più sostenibili porterà molti player del settore ad azzerare completamente le proprie emissioni di anidride carbonica entro il 2050.

Volkswagen Group è in prima linea sulla carbon neutrality: il gruppo tedesco si impegnerà a investire circa 33 miliardi di euro nella e-mobility tra il 2020 e il 2024 con l’obiettivo ultimo di produrre 26 milioni di auto elettriche nei prossimi 10 anni.

I modelli previsti sono tanti: fino a 75 vetture puramente elettriche e circa 60 veicoli ibridi entro il 2029.

 

ID.3: l’esempio virtuoso

Sì, si tratta di una sfida ambiziosa, ma i risultati ottenuti fino ad ora non possono che farci ben sperare.

Ad aprire le danze è stata proprio la Volkswagen ID.3, la prima macchina carbon neutral certificata, figlia di questa nuova e sostenibile visione del brand.

Non solo le emissioni di ID.3 sono pari a zero, ma anche il suo intero ciclo vitale, produzione compresa, risulta essere carbon neutral.

Carrozzeria, batteria e ogni singolo componente di ID.3 sono stati prodotti utilizzando energia da fonti assolutamente rinnovabili e che non hanno avuto alcun tipo di impatto negativo sull’ambiente: sia i fornitori sia l’impianto di produzione del veicolo, infatti, sono campioni di sostenibilità in Europa.

Per quanto riguarda invece l’effettiva mobilità, i proprietari di ID.3 avranno la possibilità di usufruire di oltre 400 colonnine di ricarica ultrarapida della rete Ionity, alimentata con energia green, e potranno richiedere l’installazione di una stazione di recharge, anche in questo caso con energia proveniente esclusivamente da rinnovabili, attraverso la consociata Elli.

Insomma, le sfide che attendono uno sviluppo sostenibile e virtuoso non sono banali, ma la determinazione nel rendere il nostro futuro non solo più roseo, ma anche più green, lo è ancora di più.

 

Articolo pubbliredazionale