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Cape and Trade: in California non tutti dicono no

(Rinnovabili.it) – L’Air Resource Board californiano si muove in controtendenza e difende la progettazione del cape and trade nazionale. Contro le denunce dei maggiori gruppi industriali, preoccupati che il regime possa spingere le aziende a tagliare il numero di posti di lavoro e portare ad un aumento dei prezzi l’ARB ha invece affermato che potrebbe stimolare la competitività tra le aziende. Troppo poco strutturato, lamentano gli industriali, il regime potrebbe fare troppi danni e portare ad una riduzione degli inquinanti minima.

Ma a lamentarsi di una richiesta in particolare è Mary Nichols, presidente del California Air Resources Board (ARB) che si sta opponendo alla richiesta degli industriali di offrire il 100% dei permessi in soluzione gratuita alle raffinerie di petrolio e ai produttori per l’anno 2014. L’assegnazione potrebbe infatti minare l’instabilità del comparto e danneggiare chi ha già investito nelle tecnologie a basse emissioni. “Agevolare il passaggio è una cosa, lasciare l’intero settore industriale al di fuori di un campo in cui ogni altro settore della società, dalla silvicoltura agli impianti di trattamento delle acque reflue sta adottando misure aggressive per ridurre le emissioni è semplicemente inaccettabile”, ha detto Nichols.

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