(Rinnovabili.it) – Il Comune di Capannori, in provincia di Lucca, ci ha abituato da tempo a buone pratiche in fatto di rifiuti. E dopo aver portato la raccolta differenzia sopra all’80%, la cittadina toscana torna a stupirci, stavolta grazie ad un progetto “Dal caffè alle proteine” affidato a studenti delle scuole primarie e secondarie di primo livello. 190 bambini dell’istituto comprensivo “Ilio Micheloni” di Lammari – Marlia si sono impegnati a riciclare oltre 100 kg di caffè, consumato nelle loro famiglie, nella prima coltivazione sperimentale d’Italia di Pleurotus Ostreatus, la terza specie di funghi più commercializzati nella Penisola.
Nel dettaglio il progetto ha impiegato i fondi del caffè e una residua parte di micelio per preparare dei kit da cui quale sono nati i funghi. L’iniziativa promossa dal Centro Ricerca Rifiuti Zero di Capannori in collaborazione con l’istituto scolastico, ha presentato proprio in questi giorni i risultati: sia i fondi del caffè che i funghi prodotti sono stati analizzati da un laboratorio certificato dal Ministero della Salute, che ne ha attestato la completa commestibilità definendone anche il valore nutrizionale dei funghi coltivati. “A Capannori non si butta via niente. E’ questo il messaggio che in questi anni abbiamo trasmesso e condiviso coi cittadini – ha commentato il vice sindaco, Luca Menesini – Questo progetto innovativo e originale va proprio in questo senso, ovvero far meglio capire ai bambini e alle bambine l’importanza dei Rifiuti Zero. L’aspetto educativo ed ambientale trovano piena attuazione in ‘Dal caffè alle proteine’, che afferma anche un modello di fare scuola moderno e partecipativo, che si sta sempre più affermando nella nostra comunità. Ringrazio tutti coloro che hanno preso parte alla realizzazione di questo progetto che auspichiamo possa avere un seguito anche in altre realtà”.