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La campagna anti fracking arruola Mark Ruffalo

L’attore e attivista Mark Ruffalo, in una conferenza stampa con Food and Water Watch, chiede ad Obama di vietare il fracking e promuovere le rinnovabili

La campagna anti fracking arruola Mark Ruffalo 300(Rinnovabili.it) – Gli anti fracking hanno un testimonial a Hollywood. È Mark Ruffalo, attore e attivista che ieri, in una conferenza stampa promossa da Food and Water Watch, ha invitato Obama a vietare la fratturazione idraulica e a trasformare gli Stati Uniti nella capitale mondiale delle energie rinnovabili. L’appello di Ruffalo arriva sull’onda del report dell’organizzazione ambientalista, che mette in risalto tutti i rischi derivanti dalle operazioni di fracking, cercando una sponda nell’amministrazione Obama ad una settimana dal summit delle Nazioni Unite a New York. La tecnica, infatti, provoca un volume considerevole di rifiuti tossici e radioattivi, dà origine a terremoti, inquina l’aria e le falde acquifere a causa di perdite di metano e sostanze chimiche adoperate nello sconquasso delle rocce che proteggono i giacimenti.

«Mettere al bando il fracking – ha detto Ruffalo – non significa per forza avere un contraccolpo economico o perdere posti di lavoro. Significa invece fare passi in avanti nel settore delle rinnovabili, l’energia del 21esimo secolo».

 

Il report presentato in conferenza stampa non solo si focalizza sugli impatti ambientali e sociali della fratturazione idraulica, ma scoperchia anche il vaso di pandora delle relazioni fra governo e industria del gas. Legami politico-economici che rallentano lo sviluppo delle energie alternative, con ricadute sui cambiamenti climatici e le future generazioni. Un fatto sottolineato anche da  Sandra Steingraber, consulente scientifica di Food and Water Watch, che definisce il metano «la nuova CO2» per il suo forte impatto climalterante sull’atmosfera.

Dalle preoccupazioni ambientaliste per il contributo del fracking alla questione climatica, è nata una campagna che ha visto convergere Food and Water Watch e altri attivisti e scienziati. Sui social network è stato coniato l’hashtag #DontFrackOurClimate, in funzione della People’s March on Climate di domenica prossima a New York. La manifestazione intende richiamare una volta di più l’attenzione della politica sul problema a ridosso del vertice Onu.