Gli amministratori cercano di adattare la pianificazione urbanistica alle sfide del cambiamento climatico, ma restano difficoltà nel trasformare queste innovazioni in un volano per lo sviluppo economico locale
(Rinnovabili.it) – Molte città del mondo includono accorgimenti volti alla mitigazione del cambiamento climatico nella loro progettazione urbanistica. Tuttavia, solo una minima parte è stata in grado di farne un punto cardine del proprio sviluppo economico. Lo mette in evidenza il MIT (Massachussets Institute of Technology) nella indagine globale sulle città. La ricerca ha riguardato 350 città in tutto il mondo, e aveva l’obiettivo di verificare fino a che punto i leader considerino il climate change come la sfida principale cui far fronte.
I dati sono stati raccolti con un questionario di 69 domande, che ha messo in luce come il 75 per cento delle città su cui si è concentrato lo studio manifesti grande riguardo per il problema durante la pianificazione. Il 73 per cento ha preso misure su entrambi i fronti della mitigazione e dell’adattamento. Da una parte, quindi, si tenta di ridurre le emissioni di gas serra, dall’altra di prepararsi ai mutamenti sul lungo termine. Solo il 21 per cento delle città, tuttavia, riesce a connettere le risposte al cambiamento climatico con il raggiungimento di altri obiettivi di sviluppo locale. Una di queste è stata Portland, che ha creato 400 posti di lavoro con il Clean Energy Works, un progetto pilota per ridurre l’uso di energia e abbattere le emissioni di CO2.
«La maggior parte però – spiega Alexander Aylett, autore del report – non ha identificato strategie per collegare ‘progettazione climatica’ e sviluppo economico. Non è difficile conciliare economia e priorità ambientali, il punto è che non ci stiamo nemmeno provando».