Il sistema sociale, che offre minori tutele e diritti alle donne, fa sì che esse siano esposte più degli uomini agli effetti del cambiamento climatico
Le donne sono più vulnerabili al cambiamento climatico
(Rinnovabili.it) – Rispetto agli uomini, le donne hanno maggior probabilità di subire gli effetti del cambiamento climatico. Lo sostengono i dati delle Nazioni Unite, secondo cui l’80% delle persone sfollate dopo disastri naturali sono donne. Un fatto che dipende dalla struttura sociale, che in molte zone del mondo le costringe a badare ai bisogni primari come il cibo, rendendole più vulnerabili a inondazioni e siccità.
L’Accordo di Parigi del 2015 ha previsto disposizioni specifiche per l’emancipazione delle donne, riconoscendo che esse sono colpite in modo sproporzionato. Nell’Africa centrale, dove è scomparso fino al 90% del Lago Ciad, le tribù indigene sono particolarmente colpite: mentre la costa del lago si allontana, le donne devono allungare il loro cammino per raccogliere l’acqua. Con l’allungamento delle stagioni secche, dunque, stanno lavorando di più per nutrire le loro famiglie, senza alcuna forma di supporto.
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Al di là della situazione nelle zone rurali, le donne hanno comunque maggiori probabilità di sperimentare condizioni di povertà e di avere meno potere socioeconomico rispetto agli uomini. Una fatto che rende più difficile riprendere la vita quotidiana dopo disastri che colpiscono infrastrutture, posti di lavoro e abitazioni. Dopo l’uragano Katrina, nel 2005, le donne afro-americane furono tra le più colpite dalle inondazioni in Louisiana.
Proprio come il cambiamento climatico è accelerato dai comportamenti umani, l’impatto degli eventi meteorologici e climatici è influenzato dalle strutture sociali. I disastri non interessano tutte le persone allo stesso modo: secondo un rapporto di Oxfam sullo tsunami del 2004, in Sri Lanka, Indonesia e India le donne sopravvissute al disastro erano solo un terzo degli uomini.
In riconoscimento di questa vasta disparità, i governi e le organizzazioni che lavorano sui cambiamenti climatici si stanno gradualmente decidendo ad includere la voce delle donne nelle politiche e nella pianificazione. L’ONU ha evidenziato la necessità di inserire le questioni di genere nel lavoro sugli impatti dei cambiamenti climatici, tuttavia la rappresentanza media delle donne negli organismi negoziali sul clima è ancora inferiore al 30%.