Nel 2021, solo le alluvioni in Europa centrale a luglio hanno causato oltre 220 vittime del climate change
(Rinnovabili.it) – Una giornata europea per ricordare le vittime del climate change. E prendere piena consapevolezza della crisi climatica in corso. La proposta arriva dal vice-presidente della Commissione UE con delega al clima, Frans Timmermans, durante una cerimonia per commemorare gli oltre 220 morti dell’alluvione che colpì 1 anno fa l’Europa centrale, soprattutto Germania e Belgio.
Ricordare le vittime del climate change
“È chiaro che questi percorsi meteorologici erratici sono una conseguenza della crisi climatica. E credo sia giunto il momento di prestare un po’ più di attenzione a queste vittime”, ha dichiarato Timmermans. “E penso che sarebbe una buona idea avere almeno un giorno all’anno in Europa, in cui commemorare le vittime di questi orribili percorsi meteorologici causati dalla crisi climatica”.
Il disastro climatico del 12-15 luglio 2021 fece toccare con mano la fragilità dell’Europa di fronte alla crisi climatica. Oltre a centinaia di morti, la regione tedesca del Nord Reno Vestfalia si trovò con paesi sventrati o fortemente danneggiati dalla furia dell’acqua. In tutto, il conto per l’alluvione ha toccato i 13 miliardi di euro solo per la Germania.
Un evento estremo che – senza alcun dubbio – è stato amplificato dalla crisi climatica, hanno spiegato gli scienziati del World Weather Attribution. Il cambiamento climatico ha reso del 20% più probabile che eventi del genere si verifichino in Europa. Amplificata anche l’intensità del 19% rispetto a un mondo 1,2°C più freddo di quello di oggi.
Il futuro della crisi climatica in Europa
Non è stato il primo disastro climatico mortale per l’Europa, e nemmeno l’ultimo, come ci ha ricordato l’incidente al ghiacciaio della Marmolada. Secondo l’ultimo rapporto dell’Ipcc, nel nostro continente il numero di vittime del climate change per ondate di calore aumenterà di 2-3 volte con un riscaldamento globale di 3°C rispetto a uno scenario di 1,5 gradi. Il numero di ore di comfort durante l’estate crollerà del 74% nell’Europa mediterranea se raggiungiamo i 3 gradi, cioè lo scenario verso cui ci stanno ancora portando le politiche attuali.
L’acqua sarà troppa e troppo poca allo stesso tempo. L’Europa mediterranea sarà ad alto rischio di scarsità idrica già a 1,5°C di riscaldamento globale. In Portogallo, Spagna, Italia, Grecia più di 1/3 della popolazione dovrà fare i conti con la carenza cronica e strutturale di acqua già a 2 gradi. Allagamenti ed esondazioni potrebbero causare il doppio dei danni rispetto a oggi in uno scenario con 3°C di riscaldamento globale. (lm)