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Se il climate change fa bollire anche il verde urbano

Uno studio su oltre 3.100 specie di alberi e arbusti usati come verde urbano in 164 città di 78 paesi in tutto il mondo conclude che il riscaldamento globale è già a un punto tale per cui il 56-65% delle specie vive in condizioni climatiche e di precipitazioni peggiori di quelle per le quali si è adattato con l’evoluzione

Verde urbano: il climate change ne mette il 65% a rischio già oggi
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Entro metà secolo sarà a rischio il 70% del verde urbano

(Rinnovabili.it) – Parchi, corridoi verdi, viali alberati, orti urbani, giardini, boschi verticali, ville storiche. Ogni elemento del verde urbano è utile per abbattere l’effetto isola di calore e mitigare le temperature, soprattutto con ondate di calore che diventano più intense e persistenti. Ma anche le piante che raffrescano le nostre città hanno dei limiti e sono vulnerabili al climate change. Non sono poche: già oggi, tra il 56% e il 65% delle specie di alberi urbani in tutto il mondo vivono in condizioni di calore e precipitazioni ben peggiori di quelle per cui si sono adattate con l’evoluzione.

A dirlo è uno studio appena pubblicato su Nature Climate Change, che si basa su nuove rilevazioni effettuate su più di 3.100 specie di alberi e arbusti disseminati in 164 città in 78 paesi diversi. Il team di ricercatori ha calcolato per ciascuna di queste specie – tutti elementi importanti del verde urbano delle città in esame – qual è il margine di sicurezza, una misura della loro tolleranza climatica.

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Il risultato è che più della metà – quasi due terzi – delle specie studiate si trovano già oggi in condizioni climatiche che eccedono i limiti di adattamento per i quali le specie stesse sono evoluzionisticamente adattate, ovvero le condizioni tipiche dei loro areali standard. La prospettiva è, ovviamente, quella di un peggioramento della situazione che va di pari passo con l’incremento della temperatura globale.

Entro il 2050, in uno scenario emissivo piuttosto drammatico ma ancora plausibile in base alle politiche climatiche in vigore oggi (RCP6.0), visto che prevede un riscaldamento globale di 3-4°C a fine secolo, le specie che compongono il verde urbano che saranno a rischio saliranno al 76% per le temperature elevate e al 70% per la scarsità d’acqua.

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“Si prevede che il rischio sia maggiore nelle città a bassa latitudine, come Nuova Delhi e Singapore, dove tutte le specie arboree urbane sono vulnerabili ai cambiamenti climatici”, conclude lo studio. India, Niger, Nigeria e Togo sono i paesi più vulnerabili.