Solo le perturbazioni tropicali dell’Atlantico settentrionale sono cresciute di numero per il cambiamento climatico. Tifoni e cicloni in altri quadranti, invece, non hanno subito alcuna variazione significativa negli ultimi 150 anni.
Lo studio del MIT sugli uragani nel mondo
(Rinnovabili.it) – Forse le serie storiche mentono, ma i modelli climatici no. Gli uragani sono davvero diventati più frequenti nell’Atlantico del nord negli ultimi 150 anni. E la causa è proprio il cambiamento climatico. Un nuovo studio apparso su Nature Communications scrive la parola fine al dibattito sulle variazioni del numero di perturbazioni tropicali e le sue cause, argomento finora controverso per la scarsa affidabilità dei dati storici.
Se nel 1850 i meteorologi avessero avuto la tecnologia di cui disponiamo oggi, avrebbero registrato più uragani e tempeste tropicali? Non è forse possibile che i fenomeni che si sviluppano soltanto sul mare siano stati sottostimati? D’altronde, fino agli anni ’40 del secolo scorso, le osservazioni avvenivano grazie a navi di passaggio e alle isole che erano sulla traiettoria degli uragani. Questi dubbi finora avevano frenato la comunità scientifica dall’affermare con assoluta certezza che il climate change è responsabile di una tendenza consolidata di aumento della frequenza di uragani e tempeste tropicali.
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Per ricostruire il passato, i ricercatori del MIT hanno incrociato i dati delle osservazioni storiche, le statistiche sulle traiettorie delle perturbazioni atlantiche, e il clima degli ultimi 150 anni ricostruito grazie a modelli climatici. La cosa più simile a una fotografia del meteo del 1850 che si possa avere.
Così hanno scoperto che in quasi tutto il mondo, effettivamente, è molto probabile che perturbazioni come gli uragani, cicloni e tifoni abbiano oggi la stessa frequenza che in passato. Ovunque, ma non nell’Atlantico del nord. Qui al contrario è plausibile che il cambiamento climatico abbia fatto aumentare il numero di uragani e di tempeste tropicali. La crescita riguarda soprattutto i fenomeni di maggiore intensità, che crescono di numero, e l’energia liberata da quelli che arrivano fino alla terraferma, che sono diventati più devastanti.
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Una conferma di lungo periodo a una tendenza che invece, sul breve termine, appare chiaramente: la stagione degli uragani che si è appena conclusa è stata la 3° più violenta di sempre, per il secondo anno di fila i meteorologi hanno esaurito la lista di nomi per gli uragani, e da 6 anni a questa parte ogni stagione è sopra la norma.