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Come cambiano gli uccelli europei a causa del climate change

Tutti anticipano la deposizione delle uova. Una specie su tre riduce le dimensioni corporee, in media dello 0,45% per ogni grado di temperatura in più. E gli effetti del climate change si sommano a quelli di altri fattori ambientali, mettendo sotto stress la resilienza dell’avifauna

Uccelli europei: il climate change ne cambia fisico e comportamento
Foto di Pexels da Pixabay

Lo studio apparso su Pnas monitora 60 specie di uccelli europei

(Rinnovabili.it) – L’aumento della temperatura globale sta modificando profondamente molte specie di uccelli europei. Il climate change è il fattore che incide di più, ma non l’unico: contano – e molto – anche l’urbanizzazione, l’inquinamento, la perdita di habitat a disposizione. Lo rivela uno studio apparso su Pnas e condotto su 60 specie che vivono tra Gran Bretagna e Olanda basato su dati degli ultimi 60 anni.

In media, il 57% delle modifiche complessive avvenute negli ultimi decenni può essere direttamente collegato al riscaldamento globale. Modifiche che sono sia fisiche sia comportamentali. Quasi una specie di uccelli europei su tre, fra quelle monitorate, ha avuto cambiamenti del primo tipo. Gli autori registrano una diminuzione media delle dimensioni corporee dello 0,45% per ogni aumento di 1°C. Circa l’86% ha avuto cambiamenti nei tempi di deposizione delle uova, e il 31% ha avuto cambiamenti nella consistenza numerica della prole.

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Un cambiamento trasversale riguarda la deposizione delle uova: quasi tutte le specie di uccelli europei la stanno anticipando. Ad esempio, “il cambiamento climatico ha fatto sì che i luì piccoli deponessero le uova sei giorni prima negli ultimi 50 anni, ma altri fattori ambientali sconosciuti hanno aggiunto altri sei giorni, il che significa che in totale ora depongono le uova 12 giorni prima rispetto a mezzo secolo fa”, spiega Martijn van de Pol, co-autore dell’articolo.

L’aspetto più interessante che emerge dalla ricerca è l’interazione tra i diversi tipi di fattori. Quelli legati direttamente al cambiamento del clima si sovrappongono ad altri fattori ambientali, amplificando così il loro impatto. Questi ultimi, infatti, “sorprendentemente vanno generalmente nella stessa direzione del cambiamento climatico”. Mettendo a dura prova la resilienza di queste specie. “Questi fattori non legati al cambiamento climatico potrebbero includere l’urbanizzazione, il cambiamento dell’uso del suolo, la perdita di habitat o l’introduzione di specie invasive negli ecosistemi, ma non possiamo ancora conoscerne con certezza l’identità”, avvertono gli autori.

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Queste modifiche profonde delle specie di uccelli europei vanno di pari passo con il loro declino. Uno studio apparso lo scorso novembre registrava la scomparsa di 1 uccello su 6 negli ultimi 40 anni. L’avifauna europea ha perso 600 mln di esemplari dal 1985: sotto accusa l’espansione dell’agricoltura intensiva, che sottrae habitat, e il boom di pesticidi e fitofarmaci, che sterminano gli insetti alla base dell’alimentazione di molte specie di volatili.