Studio portato avanti dall'Istituto di scienze dell'atmosfera e del clima del Cnr. Analizzati 20 anni di dati. Condizioni differenti per i fenomeni nel Nord e nel Sud Italia; la temperatura sembra svolgere un ruolo importante in Puglia, Calabria e nell'Adriatico settentrionale
di Tommaso Tetro
(Rinnovabili.it) – Il mare caldo e le anomalie del clima contribuiscono alla formazione dei tornado italiani. Questo in sintesi il risultato a cui è giunto uno studio – pubblicato su Atmospheric Research – portato avanti dall’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Cnr, in collaborazione con Roberto Ingrosso dell’università Uqam di Montreal, da cui emerge come risultino condizioni differenti per i fenomeni nel Nord e nel Sud Italia; la temperatura del mare sembra svolgere un ruolo importante in Puglia, Calabria e nell’Adriatico settentrionale.
Il gruppo di ricerca ha analizzato 20 anni di dati valutando le condizioni che hanno agevolato la formazione delle trombe d’aria più intense che hanno interessato il nostro Paese. “Abbiamo analizzato le condizioni ambientali associate allo sviluppo di trombe d’aria in Italia negli ultimi 20 anni – spiega infatti Leonardo Bagaglini del Cnr-Isac, primo autore dell’articolo – isolando i casi più rilevanti, e raggruppandoli in famiglie regionali, abbiamo potuto identificare alcune particolari configurazioni atmosferiche che favoriscono la formazione di questi eventi. In particolare, la genesi dei tornado è generalmente associata a forti anomalie in alcuni parametri meteorologici, che differiscono tra le varie macroregioni analizzate, con valori più elevati negli eventi del Sud Italia”.
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Le trombe d’aria meridionali – spiega il Cnr – generalmente si sviluppano in autunno e d’estate e hanno origine da trombe marine che si spostano sulla terraferma. Sono innescate dal rapido transito di una massa d’aria di origine africana molto calda e umida, con forti venti. Le trombe d’aria nel Nord Italia si verificano per lo più in tarda primavera e in estate; in questi casi l’instabilità si innesca principalmente per l’arrivo di aria più fresca proveniente da Nord sopra l’aria calda e ricca di umidità che persiste nei bassi strati durante la stagione estiva.
“La temperatura del mare – conclude Mario Marcello Miglietta del Cnr – sembra svolgere un ruolo importante per le trombe d’aria in Puglia e Calabria e nell’Adriatico settentrionale, soprattutto per le più intense. Il nostro studio ha evidenziato che, per i vortici originati come trombe marine, il mare su cui si formano risulta generalmente più caldo della media climatologica”.
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