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Il tribunale di Parigi condanna la Francia, non ha fatto a sufficienza sul clima

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Foto di Pexels da Pixabay

di Tommaso Tetro

(Rinnovabili.it) – Non ha fatto quanto doveva, almeno non a sufficienza, sul clima. E’ per questo che il tribunale amministrativo di Parigi ha condannato la Francia; i giudici hanno stabilito che lo Stato francese non ha intrapreso azioni sufficienti per combattere i cambiamenti climatici in un caso promosso da quattro organizzazioni non governative.

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Le Ong, Greenpeace France, Oxfam France, la Nicolas Hulot Foundation e Notre Affaire a Tous (Our Shared Responsibility) hanno accolto con soddisfazione la decisione definendola “storica” per il loro Paese, e un vantaggio per coloro che altrove usano la legge per spingere i loro governi ad agire nella lotta contro il riscaldamento globale.

Nella sentenza il tribunale ha riconosciuto “carenze” ecologiche legate ai cambiamenti climatici e ha ritenuto lo Stato francese responsabile del mancato raggiungimento dei suoi obiettivi di riduzione dei gas serra.

Il governo ha commentato la decisione dicendo di “prendere atto” della sentenza e ha fornito un elenco di azioni in cantiere per “consentire alla Francia di rispettare in futuro gli obiettivi che si era prefissata”. Inoltre – viene spiegato da Barbara Pompili, ministra per la Transizione ecologica – il governo francese “resta pienamente impegnato a raccogliere la sfida climatica e a non lasciare nessuno da parte in questa transizione indispensabile”.

La Francia non ha raggiunto gli obiettivi nazionali che erano stati fissati dall’accordo di Parigi nel 2015 per frenare i cambiamenti climatici, e il Paese ha ritardato la maggior parte dei suoi sforzi fino a dopo il 2020. La corte ha stabilito che c’era un legame tra danno ecologico e carenze da parte dello Stato nel rispetto dei propri obiettivi e ha deciso che il rimborso in denaro non è appropriato in questo caso. Le riparazioni dovrebbero concentrarsi sulla risoluzione del mancato rispetto degli obiettivi di riduzione dei gas serra. Il tribunale si è concesso due mesi per studiare le misure di riparazione al problema. Ha anche chiesto allo Stato francese di pagare a ciascuna delle quattro organizzazioni un euro simbolico.

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Il presidente francese Emmanuel Macron a dicembre ha spinto a rafforzare gli obiettivi al 2030 dell’Unione europea per ridurre i gas serra di almeno il 55% rispetto ai livelli del 1990, alzando il livello dal precedente obiettivo del 40%. Ma secondo Oxfam France, Greenpeace France e le altre due ong le pressioni dell’Eliseo per l’azione globale per il clima non sono supportate da altrettante misure interne per ridurre le emissioni.

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