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Traffico illegale di HFC, l’Europa non riesce a fermarlo

Traffico illegale di HFC: l’Europa è ancora terra di contrabbando
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Il nuovo rapporto di EIA sul traffico illegale di HFC

(Rinnovabili.it) – In Europa il mercato nero dei gas climalteranti più potenti al mondo gode ancora di ottima salute. Due anni di inchieste sul traffico illegale di HFC rivelano che è cambiato ben poco dal 2021, quando il volume di idroflurocarburi spacciati nel continente arrivava al 20-30% del totale degli scambi legali e aggiungeva 30 milioni di tonnellate di CO2 equivalente ogni anno. Lo rivela un rapporto di Environmental Investigation Agency (EIA) rilasciato oggi.

Gli HFC sono gas usati soprattutto come refrigeranti ma con molti usi industriali. Hanno un potere climalterante anche decine di migliaia di volte maggiore della CO2 e sono responsabili di circa il 3% dei gas serra europei.

Il traffico illegale di HFC in Europa: chi, dove, come

Calano i sequestri, ma non perché gli HFC illegali circolano di meno. I contrabbandieri hanno cambiato tattica e sono più accorti. E più si va avanti con il phase out – l’UE li taglierà dell’86% entro il 2036, ma per alcuni usi industriali lo stop arriverà già nel 2030 – più i prezzi salgono. Trasformando lo smuggling di idrofluorocarburi in un affare ancora più conveniente. Dopo il primo regolamento UE del 2015 che ne decretava l’abbandono progressivo (poi rafforzato nel 2023), i prezzi sul mercato degli HFC sono cresciuti di 13 volte in poco tempo.

Oggi il traffico illegale di HFC in Europa passa probabilmente ancora dalla Romania, come già avveniva 3 anni fa. Il rapporto nota che il paese dei Balcani occidentali non sembra aver rafforzato i controlli. Al contrario di quanto fatto da Polonia e Bulgaria, i principali punti d’ingresso degli idrofluorocarburi provenienti dalla Cina attraverso, rispettivamente, Russia e Ucraina per Varsavia e Turchia e Albania per Sofia. Ma in Bulgaria restano almeno 31 tra imprese e singoli trader che EIA sospetta essere coinvolti in traffici illegali.

La Turchia resta ancora oggi uno snodo fondamentale. Nei porti turchi arrivano i carichi direttamente dalla Cina che seguono poi due rotte principali. Una via terra, con molti viaggi e volumi limitati, sempre verso la Bulgaria. Una via mare, con destinazione frequente la Spagna. È proprio sulla Spagna che si è concentrata EIA in questo rapporto. Che individua almeno 57 diversi shop online dove trader basati in Spagna hanno disponibilità di HFC illegali e li inviano alle destinazioni finali, tra cui anche l’Italia.

Per passare sotto il radar, i trafficanti oggi spostano volumi più piccoli, non più di 10 bombole per volta, sia via camion sia via nave. Usano bombole di recupero per mascherarne il vero contenuto, spesso usando quelle di gas analoghi non vietati come gli HFO, e non impiegano più quelle usa e getta, più facili da individuare. Si affidano ad annunci anonimi su piattaforme e-commerce, tra cui Facebook Marketplace. “L’UE ha recentemente rivisto il suo regolamento sui gas fluorurati, offrendo alle agenzie di controllo ulteriori strumenti per combattere il commercio illegale – ma questi funzioneranno solo se saranno implementati in modo rapido ed efficace”, spiega Fin Walravens di EIA. “Poiché il 2024 segna un’altra riduzione della fornitura di HFC ai mercati dell’UE, ciò rischia di alimentare la domanda di HFC illegali. C’è un urgente bisogno di sforzi coordinati e proattivi in tutta l’UE per combattere la criminalità climatica degli HFC”.

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