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Dai tipping point climatici si può tornare indietro

Uno studio pubblicato su Nature rileva che è possibile oltrepassare temporaneamente alcuni tipi di tipping point senza per questo innescare del cambiamenti irreversibili

Tipping point climatici: quando si può tornare indietro
Foto di 358611 da Pixabay

Non sempre i tipping point sono ‘punti di non ritorno’

(Rinnovabili.it) – Dai tipping point climatici si può tornare indietro. Almeno da alcuni di essi, e a patto che l’azione climatica sia seria e tempestiva. Si tratta di una mezza buona notizia, quella che arriva da uno studio dell’università di Exeter pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature.

I ricercatori introducono un distinguo tra diverse tipologie di quelli che vengono definitivi tipping point, che in italiano siamo soliti rendere con l’espressione ‘punti di non ritorno’. Ma che forse sarebbe più accurato definire con altre immagini, come ‘punto di scollinamento’. Dal quale, a volte, tornare indietro è possibile prima che i fenomeni innescati diventino realmente irreversibili.

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Il team di studiosi sostiene che esistano dei tipping points che possono essere superati temporaneamente, senza che questo inneschi dei cambiamenti permanenti. Alcuni di questi cambiamenti, infatti, nelle fasi iniziali sono molto lenti e arrivano a dimensioni realmente irreversibili solo nell’arco di alcuni secoli. Altre tipologie invece sono più rapide: la scala temporale è ridotta a pochi decenni.

Nel secondo caso si può parlare di punti di non ritorno, perché il tempo a disposizione per agire è talmente ridotto che gli effetti delle nuove politiche climatiche non avrebbero una finestra adeguata per essere efficaci e invertire la rotta. Nel primo caso, invece, siamo di fronte a punti di scollinamento.

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La buona notizia è che i tipping point a cui siamo più vicini sono anche quelli a innesco lento. Lo scioglimento di grandi masse ghiacciate e le perturbazioni della corrente del Golfo (Atlantic meridional overturning circulation, AMOC) sono due esempi. Tra i punti di non ritorno propriamente detti, invece, lo studio inserisce il degrado dell’Amazzonia e le modifiche nei comportamenti dei monsoni.

Questo non significa che non serve un’azione climatica decisa già adesso. Infatti, il lasso di tempo a disposizione per tornare indietro dopo aver superato il tipping point è correlato al grado di riscaldamento globale. “Più il riscaldamento è estremo, meno tempo avremmo per evitare i punti critici”, spiega Paul Ritchie, prima firma della ricerca.