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La tempesta Ciarán è arrivata sull’Italia, qual è il ruolo del cambiamento climatico?

Il passaggio del ciclone extra-tropicale sul vecchio continente ha provocato danni diffusi e inondazioni in molti paesi. Nella notte flagellate Toscana e Veneto. A determinare l’intensità della tempesta ci sono anche fattori legati al cambiamento climatico

Tempesta Ciarán sull’Europa: pioggia e venti record anche in Italia
La tempesta Ciarán il 2 novembre in un’immagine satellitare. Crediti: NASA

Mari più caldi aumentano la quantità di pioggia riversata dalla tempesta Ciarán

(Rinnovabili.it) – Tre morti e sei dispersi in Toscana, un disperso anche in Veneto dove le raffiche di vento hanno toccato i 130 km/h. Esonda il Bisenzio a Campi, inondazioni anche a Prato. Sulla Toscana nelle 24 ore è caduto un volume di pioggia superiore a quello di novembre 1966, che provocò l’alluvione di Firenze. Prato sfiora i 150 mm, Livorno arriva a 163, Firenze la supera con 170 mm, tra 200 e 223 mm quattro stazioni nel lucchese e in provincia di Pisa. È la prima conta dei danni causati dal passaggio sull’Italia della tempesta Ciarán, che ha già provocato disagi in Lombardia, tra l’altro con l’esondazione del Seveso a Milano, e sta flagellando da giorni anche l’Europa centro-settentrionale.

Nel resto del continente si contano almeno sei morti, di cui due in Francia, uno in Spagna, uno in Olanda e due in Belgio. In Francia il passaggio della tempesta ha lasciato 1,2 milioni di persone senza elettricità, di cui 700mila solo in Bretagna. Molti i record infranti, sia per la velocità dei venti (207 km/h a Pointe du Raz, 160 km/h sull’isola inglese di Jersey) che per l’altezza delle onde (spesso superiori ai 10 metri con una punta di 21 metri al largo della Bretagna).

Cos’è la tempesta Ciarán?

La tempesta Ciarán è un ciclone extra-tropicale, cioè un ampio vortice atmosferico generato da una zona di bassa pressione che si forma alle medie latitudini, fuori dalla fascia tropicale. Se in quest’ultima fenomeni di tale intensità sono comuni, è più raro che una tempesta formatasi nell’Atlantico settentrionale, come quella che sta attraversando l’Europa in questi giorni, sia caratterizzata sia da piogge molto abbondanti sia da venti forti.

Ciarán e cambiamento climatico

Un evento, quindi, che ha dei tratti di eccezionalità. Da cosa dipendono? In parte, con buona probabilità, dietro la violenza della tempesta Ciarán c’è l’impatto del cambiamento climatico. Almeno per un aspetto: la quantità di acqua riversata soprattutto su Gran Bretagna, Spagna, Francia, Belgio e Italia.

I cambiamenti nella temperatura degli oceani, infatti, si riverberano sulla concentrazione di vapore acqueo presente in atmosfera. Che a sua volta incrementa il volume delle precipitazioni. In media, per ogni 1°C di riscaldamento degli oceani l’atmosfera è in grado di raggiungere una concentrazione di vapore acqueo del 7% superiore. Oltre al trend di riscaldamento delle acque degli ultimi decenni, questo 2023 ha visto valori eccezionalmente alti in gran parte del globo. E soprattutto nell’Atlantico settentrionale.

Da marzo, le temperature di questo settore sono state costantemente sopra i valori più alti mai raggiunti nelle serie storiche. Se la distanza dalla media 1981-2011 è stata molto marcata tra luglio e agosto, a fine ottobre le temperature erano ancora più di 1°C superiori alla norma, oltre due deviazioni standard.

Per comprendere il ruolo esatto di altri fattori nella formazione della tempesta Ciarán bisognerà invece attendere uno studio di attribuzione che dia una fotografia completa e particolareggiata. Tra i fattori che possono influire sulla formazione di cicloni extra-tropicali figurano l’estensione del ghiaccio marino ai poli, la forza e la posizione della corrente a getto e un fenomeno legato alla variabilità naturale del sistema climatico terrestre come El Niño, che in questo periodo ha un segnale molto forte.