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Tecnologia CCS: l’efficacia è sovrastimata anche del 30%

La maggior parte delle volte, i dati ufficiali sulla CO2 catturata e stoccata riguardano la capacità nominale dell’impianto, non l’anidride carbonica davvero tolta dall’atmosfera

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Uno studio dell’Imperial College di Londra sui risultati della tecnologia CCS dal 1996

(Rinnovabili.it) – La quantità di CO2 catturata e stoccata dagli impianti industriali viene regolarmente sovrastimata. E non di poco. Dal 1996 a oggi, l’anidride carbonica dichiarata “in eccesso” va dal 19 al 30% dei totali ufficiali. I problemi che riguardano la tecnologia CCS (Carbon Capture and Storage) sono diversi, ma puntano tutti in una direzione: rendono meno affidabile questa soluzione per mitigare il cambiamento climatico.

A sostenerlo è uno studio dell’Imperial College di Londra che ha esaminato i tassi di cattura e stoccaggio di 20 dei 26 impianti CCS in tutto il mondo, ricavati da una serie di fonti disponibili pubblicamente, attivi tra il 1996 e il 2020. I ricercatori hanno calcolato che la tecnologia CCS in uso, nel 2019, ha un tasso di cattura di 29 milioni di tonnellate di CO2 e che lo stoccaggio totale lungo tutto il periodo esaminato è di 197 milioni di tonnellate. Significativamente di meno rispetto a quanto riportato dai dati degli impianti.

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Il problema principale? La reportistica di settore conta la capacità di cattura dichiarata come se fosse il tasso operativo reale. A volte la discrepanza dipende solo da malfunzionamenti momentanei degli impianti. Ma il più delle volte deriva da modifiche della fonte da cui proviene la CO2 o da variazioni nel modo in cui la capacità di cattura e stoccaggio viene definita dai singoli progetti.

“La CCS è una tecnologia climatica relativamente nuova che sta già contribuendo in modo significativo alla lotta contro il cambiamento climatico”, spiega Chris Jackson, co-autore dello studio. “Tuttavia, dimostriamo che la capacità di cattura non è il modo migliore per misurare i tassi di stoccaggio e che i governi dovrebbero imporre l’uso della metrica di base del carbonio catturato”. Così da poter calcolare il vero contributo della tecnologia CCS al contrasto del cambiamento climatico.

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