Un nuovo studio del JRC esamina gli effetti del cambiamento climatico sulla morbilità e la mortalità legate alla temperature. E avvisa: con le attuali politiche si rischia un aumento dei decessi correlati al caldo estremo
Temperature eccessivamente alte o basse causano attualmente 407.000 decessi all’anno
Temperature eccessivamente alte o basse influenzano in maniera sostanziale il nostro comfort. Ma al di là del disagio di soffrire il caldo o il freddo, esiste un fattore ben più preoccupante che riguarda direttamente la salute umana. Ce lo ha chiaramente mostrato l’estate 2022, periodo in cui la sola Europa ha registrato oltre 60.000 decessi correlati al caldo. Un numero impressionante che ha convinto alcuni ricercatori europei del Centro Comune di Ricerca (JRC) a valutare il tasso di mortalità legato alla temperatura nella Regione in relazione ai cambiamenti climatici.
“Si prevede che il cambiamento climatico esacerberà la morbilità e la mortalità correlate al calore, presentando sfide senza precedenti ai sistemi sanitari pubblici”, scrivono gli scienziati in una pubblicazione su The Lancet. “Poiché le valutazioni localizzate del rischio di mortalità correlato alla temperatura sono essenziali per formulare risposte efficaci di salute pubblica e strategie di adattamento, abbiamo provato a stimare” tale rischio “correlato alle temperature attuali e future in quattro scenari di cambiamento climatico in tutte le regioni europee“.
Si tratta della prima valutazione paneuropea in tal senso e i risultati fanno riflettere. Secondo i ricercatori, infatti, riuscendo a contenere il riscaldamento globale entro i 3°C di aumento, morbilità e mortalità legate alle temperature sarebbero destinate a peggiorare. E non di poco. Con effetti diversi tra Nord e Sud Europa.
Tasso di mortalità legato alla temperature, 4 scenari
Il gruppo del JRC ha modellato la mortalità attuale dovuta a “temperature non ottimali” in 1.368 regioni europee all’interno di 30 paesi – UE27, Norvegia, Svizzera e Regno Unito – negli anni 1991-2020. Il lavoro ha preso in considerazione caratteristiche specifiche per età e vulnerabilità socioeconomiche e ambientali locali. E ha proiettato le condizioni attuali in quattro diversi livelli di scenario per il riscaldamento globale. Ossia con un aumento di 1,5 °C, 2 °C (entrambi obiettivi dell’Accordo sul clima di Parigi), 3 °C e 4 °C.
Fino a ieri il freddo mieteva più vittime del caldo
Partiamo dallo stato di fatto. Secondo lo studio, il carico di mortalità totale attribuibile a temperature eccessivamente calde o fredde per il periodo di riferimento ammonta a 407.000 decessi all’anno in tutta Europa. Nel dettaglio circa 363.500 persone muoiono ogni anno per il freddo e ben 43.700 per il caldo eccessivo.
Ovviamente è stata osservata una decisa eterogeneità spaziale con numeri più alti o più bassi a seconda della posizione geografica. In generale, spiega il JRC, i risultati della valutazione rivelano anche disparità nelle morti correlate alla temperatura in Europa. “I decessi dovuti al freddo si verificano attualmente 2,5 volte più frequentemente nella parte orientale che in quella occidentale, mentre i decessi dovuti al caldo sono oltre sei volte più comuni nella parte meridionale che in quella settentrionale“.
“In particolare – scrivono ancora i ricercatori – i decessi dovuti al freddo superano di gran lunga quelli dovuti al caldo: attualmente, il rapporto approssimativo è di 8,3 a 1″.
Il dato dell’Italia si conforma al trend generale. A livello nazionale il rapporto mostra 41.340 morti legate al freddo e 10.433 legate al caldo.
Ma in un mondo in cui il cambiamento climatico sta accelerando e intensificando gli eventi estremi, c’è da aspettarsi inevitabilmente nuovi trend nel tasso di mortalità legato alla temperatura.
Come cambierà il tasso di mortalità legato alla temperatura
Il rischio di un peggioramento è dietro l’angolo, soprattutto con le attuali politiche climatiche mondiali. Al momento il mondo è su una traiettoria che porterebbe ad un incremento di 3°C. E senza misure di adattamento il Vecchio Continente dovrebbe fare i conti con 55.000 decessi aggiuntivi all’anno.
“In uno scenario di riscaldamento di 3°C, le proiezioni mostrano che potrebbe esserci un aumento di tre volte della mortalità correlata al calore rispetto a oggi“. I numeri risulterebbero in crescita in tutte le regioni, ma con un picco nell’Europa meridionale. “Secondo lo studio, nello scenario di un riscaldamento di 3°C, i decessi correlati al calore in Grecia aumenterebbero annualmente dagli attuali 1.730 a 4.767, in Francia da 3.061 a 13.564, in Italia da 10.433 a 28.285 e in Spagna da 4.414 a 20.194“.
Questo significa anche che con l’avanzare del riscaldamento globale, il rapporto tra decessi dovuti al freddo e al caldo è destinato a mutare. Ovviamente i cambiamenti climatici non sono l’unico fattore in gioco. Un peso lo ha anche il progressivo invecchiamento della popolazione. In altre parole lì dove aumenta la quota demografica più anziana, cresce inevitabilmente la suscettibilità.
I possibili Hotspot futuri
Il gruppo ha identificato alcune aree caratterizzate da un elevato futuro rischio di mortalità correlata al calore. In questi “hotspot” si prevede che una suscettibilità marginalmente maggiore (invecchiamento demografico), un maggiore aumento del rischio (riscaldamento) o una combinazione di entrambi determineranno un aumento maggiore del rischio di mortalità entro il 2050. Tali zone risultano concentrate principalmente nelle latitudini meridionali, in particolare in regioni di Spagna, Italia e Grecia. Ma si estendono anche ad aree più settentrionali, con un impatto significativo su una parte sostanziale della Francia.
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