Aperta questa settimana per consegnare e conservare semi provenienti dall'India, dal Perù e dal Mali, la cosiddetta "Volta del giorno del giudizio universale" subisce le conseguenze dello scioglimento del permafrost.
La più grande banca dei semi globale, la Svalbard Global Seed Vault, conserva milioni di varietà per preservare le forniture alimentari.
(Rinnovabili.it) – A metà strada tra la Norvegia e il Polo Nord, nell’arcipelago delle Svalbard, si trova la Volta del giorno del giudizio universale, una struttura costruita nel 2008 sulla cima di una montagna per conservare circa un milione di varietà di semi, proteggerli e salvaguardarli da cataclismi e malattie. Il nome ufficiale di questa particolare struttura di stoccaggio è Svalbard Global Seed Vault, e viene aperta solo poche volte l’anno al fine di preservare la conservazione dei semi al suo interno.
Proprio questa settimana, però, 30 banche genetiche hanno depositato i propri semi, compresi degli esemplari provenienti dall’India, dal Mali e dal Perù. Il Royal Botanical Gardens di Kew (UK) ha consegnato al prezioso caveau i semi raccolti dai prati della residenza privata del principe Carlo ad Highgrove. Lo scopo della volta è quello di supportare gli agricoltori nello sviluppo di nuove varietà di colture. Infatti, se fino a qualche tempo fa erano presenti al mondo circa 7000 colture diverse, secondo gli esperti oggi ci nutriamo in gran parte grazie a sole tre specie (mais, grano e riso, pari al 60% delle calorie che ingeriamo), rendendo altamente vulnerabili le forniture alimentari in caso di eventi climatici catastrofici.
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“La volta è il backup nel sistema globale di conservazione dei semi, nato per garantire la sicurezza alimentare sulla Terra”, ha detto a Reuters Stefan Schmitz, direttore esecutivo del Crop Trust, l’organizzazione con sede a Bonn che gestisce il caveau. “Dobbiamo preservare questa biodiversità, fornire diete sane e alimenti nutrienti e, soprattutto, fornire agli agricoltori, in particolare ai piccoli proprietari, mezzi di sussistenza sostenibili in modo che possano adattarsi a nuove condizioni climatiche“.
Nel 2015, i ricercatori di Bonn hanno effettuato un primo ritiro dalla Svalbard Global Seed Vault dopo che la guerra civile siriana aveva danneggiato una banca di semi che si trovava nelle vicinanze di Aleppo. I semi sono stati coltivati e depositati nuovamente nella volta delle Svalbard nel 2017.
Nel mese di ottobre, la Norvegia ha completato un ammodernamento della struttura per una spesa di 11 milioni di dollari. L’ammodernamento è stato necessario per compensare l’aumento delle temperature delle zone artiche, poiché il clima freddo garantisce che il contenuto si possa conservare al meglio. Tuttavia, l’apertura della volta di questa settimana ha mostrato come – nonostante l’ammodernamento – la struttura continui ad essere colpita dal riscaldamento globale e dall’inaspettato disgelo del permafrost. Per la prima, infatti, l’ingresso della grotta era pieno di acqua, anche se (fortunatamente) nessun seme è stato danneggiato.
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