Una ricerca mostra i diversi comportamenti degli alberi nel processo di stoccaggio del carbonio
(Rinnovabili.it) – Una ricerca dell’Università del Texas ha individuato che alcuni tipi di alberi, definiti come “pionieri di lunga durata”, svolgono un ruolo molto più importante del previsto nel processo di stoccaggio del carbonio. Questa scoperta potrebbe avere delle grandi implicazioni nelle politiche di gestione delle foreste come strategia per combattere i cambiamenti climatici.
Sebbene non sia chiaro fino a che punto le foreste pluviali tropicali possano aiutare ad assorbire l’eccesso di anidride carbonica nell’atmosfera, il nuovo studio fornisce approfondimenti sul ruolo di diverse specie di alberi nello stoccaggio del carbonio. Usando dati su una foresta pluviale tropicale a Panama, il team ha scoperto che alcune caratteristiche degli alberi potrebbero migliorare i modelli previsionali sui cambiamenti climatici.
Leggi anche Pozzi di carbonio: le foreste tropicali assorbono meno CO2
Finora, infatti, questi modelli hanno considerato gli alberi di una foresta come se fossero sostanzialmente tutti uguali. Il nuovo studio, invece, “dimostra che la variazione nella crescita e nella riproduzione delle diverse specie è importante per prevedere lo stoccaggio del carbonio nelle foreste“, sottolinea Caroline Farrior, professoressa di Biologia presso l’Università del Texas.
Grazie alla ricerca, è stato possibile individuare determinate specie che, più di altre, contribuiscono ad assorbire l’anidride carbonica in eccesso. Oltre alla scoperta di questi pionieri di lunga durata, il team ha notato che lo stoccaggio del carbonio da parte di una foresta tropicale dipende da come ogni albero bilancia due diversi comportamenti: crescita contro sopravvivenza (ad esempio, un tipo di albero potrebbe crescere velocemente, ma morire giovane) e statura verso riproduzione (un altro potrebbe crescere in altezza, ma riprodursi con difficoltà).
Leggi anche Il disboscamento foreste tropicali sta facendo calare i nutrienti nel suolo
Analizzare ogni albero secondo queste due diverse classi di comportamento ha permesso agli scienziati di avere un modello più sofisticato e accurato. “Una delle più grandi incognite nelle previsioni climatiche è: cosa faranno gli alberi?“, afferma Farrior, “dobbiamo davvero capirlo se vogliamo prevedere con precisione come cambierà il clima e gestire le foreste. In questo momento, stanno assorbendo parte dell’eccesso di carbonio che stiamo producendo e ritardando il cambiamento climatico, ma continueranno a farlo?“.