Dai ghiacciai alpini sono scomparsi 5 km3 di ghiaccio. L’estate è stata la più calda di sempre sul continente ma l’anomalia termica positiva ha caratterizzato la maggior parte dell’anno con punte anche di 7-10°C sopra media per periodi estesi. Il punto con i dati forniti dal sistema satellitare europeo
Il direttore di Copernicus Buontempo: andiamo verso “territori inesplorati”
(Rinnovabili.it) – La crisi climatica nel 2022 ha lasciato segni profondi in tutta Europa e l’Italia è stata uno degli hotspot principali in un anno fra i più terribili, finora, per l’impatto del climate change sul continente. Dati, quelli riportati nello Stato del Clima Europeo 2022 pubblicato oggi da Copernicus, che ci traghettano sempre più rapidamente verso “territori inesplorati”, afferma il numero 1 del sistema di monitoraggio satellitare Carlo Buontempo.
Tutti i dati sul clima in Europa nel 2022
L’Europa è il continente che si sta riscaldando più velocemente al mondo negli ultimi decenni, afferma Copernicus. Le temperature, qui, aumentano a un ritmo doppio rispetto alla media mondiale. Il 2022 ha dato un piccolo assaggio di quello che il futuro riserva al Vecchio Continente.
Gli ultimi 8 anni sono stati i più caldi in assoluto, e se il 2022 si piazza al secondo posto (+0,9°C sopra la media, ma in Italia è arrivato a +1,15°C) la sua estate è stata la più calda di sempre (in Italia ha toccato +2,06°C sugli ultimi 30 anni). L’aspetto più rilevante non è il record in sé ma la sua magnitudo: le temperature medie, la scorsa estate, sono arrivate a 1,4°C sopra la media e 0,3-4°C più in alto di quelle dell’estate precedente, che a sua volta aveva registrato il primato assoluto. Si tratta di uno scarto importante, soprattutto perché avviene a distanza di appena 12 mesi dal record precedente.
Oltre alle temperature medie, anche quelle estreme hanno raggiunto livelli senza precedenti. Nell’Europa occidentale e sud-occidentale, Italia inclusa, c’è stato il 30% di giorni caldi in più del normale lungo tutto l’anno e a marzo, tra maggio e agosto, a ottobre e ancora a dicembre le temperature giornaliere sono state anche di 8-10°C sopra la media. Un’enormità.
L’anomalia termica maggiore è arrivata d’estate con ondate di calore molto intense (anche di 10 gradi più del valore massimo considerato normale) e persistenti. “Le ondate di calore hanno avuto un impatto sulla salute umana, con un numero record di giorni con “stress da caldo molto forte” nell’Europa meridionale e il secondo numero più basso di giorni con “assenza di stress da caldo””, scrive lo Stato del Clima Europeo 2022.
Temperature di questo genere hanno determinato una fusione senza precedenti dei ghiacciai alpini, che secondo Copernicus hanno perso l’equivalente di 5 km3 di ghiaccio: è come se tutte le lingue glaciali si fossero assottigliate di 3,5 metri di spessore in meno di un anno. Anche i mari hanno sofferto, con il Mediterraneo che ha registrato temperature record da maggio in poi, soprattutto nei mari italiani.
Se in media in Europa nel 2022 è piovuto solo il 10% in meno della media, nel sud del continente il deficit di precipitazioni è stato drammatico. “Una delle aree più colpite è stata quella delle Alpi italiane, che ha registrato una carenza di precipitazioni nevose che ha raggiunto ampiamente il 60% al di sotto della media, fino al 75% a livello locale”, si legge nello Stato del Clima Europeo 2022. “Questo grave deficit ha avuto ulteriori ripercussioni a causa della riduzione dell’acqua di scioglimento delle nevi, contribuendo alla siccità e alla perdita record di ghiaccio dei ghiacciai durante l’anno”.