La stagione degli uragani del 2020 ha infranto molti record
(Rinnovabili.it) – Solo tra ottobre e novembre 2020 si sono scatenati sull’Atlantico ben quattro cicloni di categorie 3-4: Delta, Epsilon, Eta e Iota – tutti nomi presi dall’alfabeto greco perché l’elenco regolare era ormai stato esaurito. La stagione degli uragani 2020 ha fatto segnare un record assoluto per numero di eventi: 30 in tutto, di cui 14 uragani e di questi ben 7 sopra categoria 3. Ma non è l’unico primato.
Un nuovo studio rivela che le tempeste tropicali che hanno spazzato l’Atlantico e le coste del continente americano nel 2020 sono state più piovose della norma a causa del cambiamento climatico. L’aumento medio della quantità d’acqua caduta è del 5%, ma sale all’8% se si considerano soltanto i 14 uragani. E se si considerano soltanto le 3 ore più piovose di ciascun evento, le percentuali salgono rispettivamente all’8% e all’11%.
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Un dato che si riflette sull’impatto complessivo della stagione degli uragani. “Questo significa che ci sono state più inondazioni di acqua dolce e che i danni da inondazioni di acqua dolce sono aumentati, ma stabilire di quanto richiede un’analisi più dettagliata”, spiega Michael Wehner, coautore dello studio. Secondo un rapporto di Christian Aid pubblicato a fine 2020, la stagione degli uragani di quell’anno è stato l’insieme di disastri climatici più dannosi a livello globale, con un conto stimato in almeno 40 miliardi di dollari.
È la prima volta che una ricerca analizza un’intera stagione degli uragani. In passato molti studi avevano appurato il ruolo dell’aumento globale della temperatura sull’incremento di piovosità di singoli uragani e tempeste tropicali. Il vantaggio? Evita un possibile bias, ovvero scegliere solo i fenomeni più violenti. Questo studio, apparso su Nature Communications, dimostra invece senza alcun dubbio che l’intensificazione degli estremi climatici riguarda l’intera stagione degli uragani.
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