Rinnovabili • Soglia di 1,5 gradi, nuovo capo IPCC: “Impossibile non sforarla”

Il nuovo presidente dell’IPCC: “Impossibile non superare la soglia di 1,5 gradi”

Lo scienziato britannico Jim Skea è stato eletto alla presidenza del Panel Intergovernativo sul Cambiamento Climatico il 26 luglio. È convinto che non possiamo più evitare di sforare la soglia più ambiziosa di Parigi. Ma potremo tornare sotto 1,5°C in futuro con le politiche giuste

Soglia di 1,5 gradi, nuovo capo IPCC: “Impossibile non sforarla”
crediti: World Meteorological Organization via Flickr CC BY-NC-ND 2.0

Lo sforamento della soglia di 1,5 gradi dovrebbe avvenire “nella prima metà degli anni ‘30”

(Rinnovabili.it) – Supereremo la soglia di 1,5 gradi perché gli stati non hanno approvato politiche climatiche ambiziose a sufficienza. A dirlo è Jim Skea, il nuovo presidente del Panel Intergovernativo sul Cambiamento Climatico (IPCC), eletto il 26 luglio al vertice dell’organismo che produce i rapporti che indirizzano le scelte dei governi in materia di clima ed energia.

“I nostri colleghi che lavorano al Working Group 1 sulla scienza fisica [del cambiamento climatico] sono molto chiari sul fatto che si aspettano che raggiungeremo 1,5 gradi attorno al 2030, o nella prima parte degli anni ‘30”, è stata una delle sue prime dichiarazioni. “Penso che siamo ormai vincolati a un certo grado di superamento” dell’obiettivo di riscaldamento globale fissato con il Paris Agreement. Una previsione che è stata confermata di recente da alcuni lavori scientifici. Uno studio di aprile 2022 del Max Planck Institute for Meteorology di Amburgo, basandosi sui dati forniti dall’IPCC, ha calcolato che l’overshoot dovrebbe avvenire attorno al 2035 e che, anche se sforeremo la soglia di 1,5°C di pochi decimali, non torneremo sotto quella soglia prima del 2070.

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“Nello scenario migliore di tutti, potremo iniziare ad abbassare di nuovo la temperatura” sotto quella soglia, ha aggiunto Skea. Una frase che mette, di fatto, fuorigioco lo scenario emissivo più favorevole (il C1) tra quelli presentati solo 2 anni fa nell’AR6 WG1, cioè la prima parte del 6° aggiornamento del rapporto IPCC.

Cosa non ha funzionato? I governi “non hanno messo in atto politiche sufficientemente ambiziose da consentire il raggiungimento degli obiettivi dell’accordo di Parigi. Questo è assolutamente certo”, ha detto lo scienziato britannico in collegamento video da Nairobi, dove si è svolta la votazione che lo ha visto prevalere contro la brasiliana Thelma Krug. Di conseguenza, oggi cancellare in brevissimo tempo le fossili da alcuni settori, come i trasporti via nave e aereo, è impensabile. Questo significa che sarà comunque necessaria una certa capacità di sequestro di CO2 dall’aria in futuro, ha aggiunto.