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In Europa sarà boom di siccità lampo se sforiamo gli 1,5 gradi

Siccità lampo: Europa e Nord America saranno le più colpite
Foto di engin akyurt su Unsplash

Le siccità lampo dipendono dalla temperatura dell’aria, non dalle piogge

(Rinnovabili.it) – In tutti gli scenari emissivi, entro la fine del secolo la frequenza delle siccità lampo aumenterà significativamente. E in ogni regione del Pianeta. Ma mitigare il riscaldamento globale può rallentare molto questo processo. Contribuendo a proteggere una quantità maggiore di terreni agricoli, tra i più esposti a questo tipo di fenomeni.

Cosa sono le siccità lampo?

A differenza dei comuni periodi di siccità, che sono protratti nel tempo e sono anticipati da un certo numero di fattori, questo diverso tipo di siccità insorge all’improvviso e può fare danni ingenti all’agricoltura anche se perdura per poche settimane. Un episodio di questo tipo in Montana, Nord Dakota e Sud Dakota nel 2017, ad esempio, causò 2,6 miliardi di dollari di danni.

E diversamente dalle siccità normali che sono causate dalla mancanza di pioggia o comunque di risorsa idrica, le siccità lampo dipendono da un fattore diverso: la temperatura dell’aria. Temperature troppo elevate che riescono a ridurre in pochissimo tempo i livelli di umidità nel terreno.

In Europa le siccità lampo aumenteranno del 60% entro il 2100

In uno studio pubblicato su Communications Earth & Environment, ricercatori dell’università dell’Oklahoma hanno combinato modelli previsionali con dati sull’uso dei terreni e sulle siccità storiche durante gli ultimi 170 anni in tutto il mondo per disegnare una mappa di come si potrebbe evolvere il rischio di siccità lampo in funzione della traiettoria climatica futura.

Se tutte le regioni saranno colpite da più episodi di questo tipo, Nord America ed Europa sono particolarmente esposte. Nella prima il rischio che in un dato anno una particella di terreno vada incontro a siccità lampo passerà dal 32% del 2015 al 49% del 2100, mentre per l’Europa si passa dal 32 al 53%. Questo nello scenario emissivo più estremo. Mentre in quello più favorevole, che rispetta la soglia di 1,5°C, l’aumento c’è ma si ferma abbondantemente al di sotto del 40% per entrambi i continenti.

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