Sono oltre 32 mln gli sfollati interni generati nel 2022 da disastri naturali spesso aggravati dalla crisi climatica
(Rinnovabili.it) – Nel 2022 il numero degli sfollati interni – le persone costrette a lasciare la propria casa che trovano rifugio nel loro Stato, senza andare all’estero – ha raggiunto la cifra record di 71,1 milioni in tutto il mondo. Si tratta di un aumento del 20% rispetto all’anno precedente. Un anno in cui diversi nuovi conflitti, a partire da quello in Ucraina, hanno contribuito a far lievitare il dato. Ciò nonostante, la maggior parte delle internal displaced persons (IDPs) dipende dagli effetti del clima e dei disastri naturali. Non da eventi bellici.
Sono i dati pubblicati dall’Internal Displacement Monitoring Centre (IDCM), il centro di ricerca basato a Ginevra che è considerata la fonte più autorevole sul tema degli sfollati interni. Del totale degli IDPs, ben 60,9 milioni sono le persone che si sono spostate durante il 2022, che si tratti di “nuovi” sfollati o di persone che si sono dovute trasferire nuovamente dopo aver lasciato le proprie terre negli anni passati. È una quantità record anche questa: il 60% in più del 2021.
Clima e sfollati interni
Su chi si è spostato l’anno scorso, più della metà (32,6 milioni) si è mosso a causa di disastri naturali, spesso innescati o aggravati dalla crisi climatica. La parte restante, oltre 28 milioni, sono invece sfollati interni generati dai conflitti. Di questi, solo la guerra in Ucraina è responsabile per quasi 17 milioni di IDPs, la cifra più alta mai registrata per qualsiasi conflitto nel mondo.
“Il fenomeno meteorologico La Niña si è protratto per il terzo anno consecutivo, provocando livelli record di sfollamento per inondazioni in paesi come Pakistan, Nigeria e Brasile. Ha inoltre alimentato la peggiore siccità mai registrata in Somalia, Etiopia e Kenya, provocando 2,1 milioni di spostamenti”, scrive l’IDCM.
L’alluvione in Pakistan ha lasciato letteralmente sott’acqua 1/3 del paese, mentre la siccità in Africa orientale ha causato 40mila morti solo nel 2022. La prima è stata resa il 50-75% più intensa dal climate change antropico, mentre nel secondo caso la crisi climatica ha reso un evento siccitoso di quella portata 100 volte più probabile.