
La riduzione della capacità delle foreste di immagazzinare CO2 potrebbe rendere irraggiungibili gli obiettivi dell’Accordo di Parigi. Aumentando molto i costi per la mitigazione del cambiamento climatico. Eppure, stiamo ancora sottovalutando l’importanza di proteggere il potenziale di sequestro carbonio foreste. La scala delle conseguenze? Un ritardo di 5 anni nel tutelare questi ecosistemi dal degrado potrebbe far raddoppiare i costi del climate change.
Sequestro carbonio foreste, il punto di partenza
Le foreste svolgono un ruolo fondamentale nel sequestro di carbonio atmosferico. Assorbono ogni anno circa 7,8 miliardi di tonnellate di CO2 (GtCO2), cioè il 20% delle emissioni globali causate dall’uomo.
Ma il loro potenziale come serbatoi di carbonio è sempre più minacciato dai cambiamenti climatici e dalle attività umane, deforestazione e degrado degli ecosistemi in testa. E ci può costare molto caro.
Un nuovo studio pubblicato su Nature Communications dal Potsdam Institute for Climate Impact Research (PIK) spiega che la riduzione della capacità delle foreste di immagazzinare CO2 potrebbe rendere irraggiungibili gli obiettivi dell’Accordo di Parigi.
Foreste e cambiamento climatico: un equilibrio precario
Il sequestro di carbonio da parte delle foreste dipende dalla loro salute e dalla loro capacità di resistere a disturbi naturali e antropici. Eventi come incendi, siccità, infestazioni di parassiti e deforestazione stanno già compromettendo questa funzione vitale.
Qui intervengono gli autori dello studio. I modelli attuali con cui prevediamo l’andamento del cambiamento climatico, spiegano, potrebbero sovrastimare la capacità futura delle foreste di assorbire CO2. La ragione? Fattori come l’eccessiva fiducia nella fertilizzazione da CO2 e troppa poca attenzione all’impatto della deforestazione.
La conseguenza, calcola lo studio, è che ritardare le azioni per proteggere le foreste comporta costi esponenzialmente più alti. Ad esempio, un ritardo di soli cinque anni potrebbe raddoppiare sia la severità che il costo delle misure necessarie per compensare le perdite di carbonio forestale.
Scenari politici: azione immediata contro approccio miope
Serve un’azione immediata, argomentano gli autori sulla base di un’analisi di diversi scenari politici, generati con modelli previsionali avanzati. Un approccio lungimirante, che prevede azioni immediate per proteggere le foreste e ridurre le emissioni, è molto più efficace rispetto a risposte più deboli o posticipate.
Nel caso di un’azione ritardata di cinque anni, come abbiamo visto, il costo totale della mitigazione climatica raddoppierebbe rispetto a un intervento tempestivo. Le politiche più deboli richiederebbero misure ancora più severe rispetto a quelle necessarie per affrontare disturbi forestali doppi rispetto ai livelli attuali.