Uno studio pubblicato su Nature scatta l’immagine più completa mai ottenuta del contributo dei ghiacciai terrestri all’innalzamento del livello dei mari
Nuovi metodi hanno permesso di ricostruire lo scioglimento dei ghiacciai in 3D
(Rinnovabili.it) – Dall’inizio del secolo lo scioglimento dei ghiacciai ha raddoppiato di velocità. E dietro a questo fenomeno c’è, per la gran parte, il riscaldamento globale provocato da fattori antropici. Non solo. E’ l’acqua dei ghiacciai terrestri fusi il maggior responsabile dell’innalzamento del livello dei mari: più del contributo – che pure non è poco – delle calotte polari.
Sono i risultati dello studio scientifico più completo mai condotto sullo scioglimento dei ghiacciai. La ricerca è apparsa sulla rivista Nature e utilizza le serie storiche delle rilevazioni satellitari della NASA e nuovi metodi statistici per valutare l’impatto del cambiamento climatico causato dall’uomo sulle lingue di ghiaccio terrestri. Gli autori dello studio sono riusciti a ricostruire in questo modo delle immagini in 3D dei ghiacciai, ‘mappando’ la loro ritirata degli ultimi 20 anni. E lo hanno fatto virtualmente per tutti i ghiacciai esistenti al mondo: il 99,9%, cioè più di 215mila.
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Tra il 2000 e il 2019, i ghiacciai di tutto il mondo hanno rilasciato 267 gigatonnellate di acqua fusa, ogni anno. Presi complessivamente, quindi, contribuiscono per più di 1/5 (il 21%) all’aumento del livello dei mari e degli oceani. Molto più consistente rispetto al contributo della calotta attorno alla Groenlandia (quasi il 50% in più) e addirittura un volume doppio rispetto allo scioglimento dei ghiacci dell’Antartide.
Un quarto di questa immensa quantità di acqua proviene dallo scioglimento dei ghiacciai dell’Alaska. Lo Stato americano da solo rilascia più acqua fusa del nord del Canada e della Groenlandia messi assieme, rivelano i dati della ricerca. Infine, una cattiva notizia – in realtà una conferma – per i ghiacciai di dimensioni più contenute, come quelli della Nuova Zelanda e quelli europei tra cui i nostri su Alpi e Appennini: si sciolgono molto più in fretta della media globale. Quelli in Oceania adesso hanno un ritmo 7 volte più veloce di 20 anni fa. I ghiacciai di casa nostra, invece, si assottigliano ‘appena’ due volte più rapidamente della media mondiale.
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