Uno dei massimi esperti mondiali dei reef lancia l’allarme: l’ondata di calore marino al largo dell’Australia sta facendo strage di coralli. Nelle prossime settimane le prime valutazioni accurate dell’impatto
Gli eventi di sbiancamento di massa dei coralli sono più frequenti e intensi
(Rinnovabili.it) – Nelle ultime due settimane, la Grande barriera corallina è alle prese con un pesante evento di sbiancamento di massa dei coralli. Uno scenario che le temperature dei mesi scorsi, costellate di record sin dall’inizio dell’estate australe, avevano reso sempre più probabile. A novembre e dicembre le temperature minime erano superiori ai picchi massimi stagionali registrati negli anni precedenti. Su questo ennesimo bleaching manca ancora la conferma ufficiale delle autorità, ma i primi resoconti dal campo dipingono una situazione molto chiara.
Ad affermarlo è Terry Hugues, uno dei massimi esperti mondiali di barriere coralline e docente presso la James Cook University. “Tragicamente, lo sbiancamento dei coralli è di nuovo diffuso sulla Grande barriera corallina dopo un’ondata di calore di fine estate. Sembra che si stia verificando il sesto evento dal 1998”, ha scritto ieri su Twitter. Le barriere coralline sono degli ecosistemi preziosissimi sia per la biodiversità marina che per la vita di centinaia di milioni di persone. I reef infatti supportano la vita del 25% delle specie di pesci al mondo e sono quindi un tassello importante per l’economia blu di molti paesi.
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Secondo l’esperto, quello in corso è un evento di sbiancamento di massa dei coralli. Per definizione, non un fenomeno di bleaching leggero né localizzato: porterà quindi a conseguenze pesanti su gran parte del reef. “Lo sbiancamento di massa su larga scala si sta verificando ora per la sesta volta dal 1998. Non è lieve né locale”, spiega Hugues. Se confermato, si tratterebbe del 4° evento in appena 6 anni: una raffica di episodi che si sono verificati nel 2016, 2017 e 2020. I precedenti risalgono invece al ’98 e al 2002.
Le conseguenze di sbiancamenti di massa dei coralli sempre più intensi e frequenti sono gravi. “L’intervallo tra eventi consecutivi di sbiancamento sta diventando sempre più breve a causa del riscaldamento antropogenico, troncando il recupero dei coralli”, continua Hugues. Anche le aree dove l’onda di calore marino colpisce i reef in modo più moderato, quindi, non hanno la possibilità di recuperare appieno negli anni successivi.
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