Scoperti nuovi fattori che portano allo sbiancamento dei coralli
(Rinnovabili.it) – Le barriere coralline iniziano a soffrire ben prima che si verifichi lo sbiancamento dei coralli. E anche prima che lo stress termico raggiunga livelli molto elevati a causa di ondate di calore che investono gli oceani. Ma quando di preciso, e per quali motivi? La risposta a queste domande aiuta a migliorare la prevenzione di questi ecosistemi, permettendo di agire per tempo e di capire quali sono le aree più a rischio. Una risposta che ha fornito ieri, per la prima volta, l’EPFL di Losanna.
Tutto ruota attorno al rapporto di simbiosi tra il corallo e le micro alghe che ospita: delle zooxantelle, organismi unicellulari capaci di fotosintesi. In una situazione di equilibrio, le alghe usano la CO2 emessa dai polipi per produrre carboidrati, e i polipi se ne cibano riuscendo a supplire alle carenze nutritive tipiche delle acque tropicali.
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Finora, si pensava che il rapporto degradasse in questo modo: lo stress termico porta le alghe a produrre sostanze nocive, e il corallo reagisce espellendole. Fenomeno visibile a occhio nudo, perché sono le zooxantelle a dare alla barriera i suoi colori.
La ricerca condotta da Nils Rädecker dell’EPFL rivela che il rapporto simbiotico si incrina molto prima di questo punto di non ritorno. I polipi diventano affamati con un certo anticipo sullo sbiancamento dei coralli, perché le alghe riducono o smettono di produrre i nutrienti. Ma a cosa serve sapere tutto ciò? Poter dire con certezza quali fattori provocano i primi segnali di stress al di là della temperatura dell’acqua aiuta a proteggere i coralli e pianificare meglio le misure di prevenzione dello sbiancamento.
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“Sulla base di ciò che abbiamo scoperto, possiamo determinare quali condizioni ambientali diverse dalla temperatura (come la qualità dell’acqua) stressano i coralli in una barriera corallina e utilizzare queste informazioni per prevedere se la barriera corallina si sbiancherà”, spiega Rädecker. Non solo. Grazie alla comprensione dei segreti della simbiosi tra polipo e alghe, si possono individuare le specie di coralli che sono particolarmente resistenti allo sbiancamento. E avere indicazioni affidabili su “quali barriere dovrebbero essere protette perché hanno maggiori possibilità di sopravvivenza”.