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Record nell’Artico, la Russia apre la Rotta del mare del Nord a febbraio

Da Sabetta ai porti cinesi e ritorno. La Christophe de Margerie ha avuto bisogno di assistenza da una nave rompighiaccio solo nella seconda metà del tragitto

Rotta del mare del Nord: prima traversata completa a febbraio
Foto di Jaana Puschkeit da Pixabay

Il settore orientale della Rotta del mare del Nord di solito è impraticabile tra novembre e luglio

(Rinnovabili.it) – Per la prima volta nella storia una nave è riuscita a percorrere la Rotta del mare del Nord a febbraio. La nave cisterna, di proprietà della compagnia marittima russa Sovcomflot, è arrivata ad un porto della provincia cinese di Jiangsu partendo da quello di Sabetta, nel golfo di Ob sul mare di Kara, costa artica russa, tra fine gennaio e i primi di febbraio. Poi è tornata al porto di partenza impiegando altri 11 giorni.

Si tratta del settore orientale della Rotta, dove tradizionalmente la navigazione si interrompe a novembre e riprende soltanto a luglio. In questo stesso settore, a maggio 2020 i russi avevano portato a termine la prima traversata ‘primaverile’.

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La Christophe de Margerie, la nave cisterna russa, ha dovuto richiedere l’assistenza di una rompighiaccio russa a propulsione nucleare, la 50 Let Pobedy, soltanto durante il viaggio di ritorno. “Consideriamo impegnative le condizioni del ghiaccio incontrate lungo il percorso, anche se entro i parametri previsti ”, ha detto Sergey Gen, capitano della Christophe de Margerie. “I problemi maggiori affrontati dalla nave erano la pressione del ghiaccio e le collinette di ghiaccio nel Mare di Chukchi e nel Mar della Siberia orientale”.

La Russia sta puntando molto sull’apertura della navigazione durante tutto l’anno lungo la Rotta del mare del Nord. Mosca punta a ricavarne vantaggi commerciali sia perché avrebbe un’alternativa alle pipelines per l’export di gas dai pozzi artici, sia perché la Rotta accorcia notevolmente i tempi di navigazione del naviglio commerciale. Tra il 2023 e il 2025 dovrebbero entrare in servizio altre 18 rompighiaccio russe di ultima generazione. Come la Russia, anche molti altri Stati stanno puntando su questa possibilità.

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L’anno scorso, lungo la Rotta del mare del Nord è passato il 20% di navi in più rispetto al 2019. E sono stati 62 transiti completi attraverso la Rotta fino al 9 dicembre. Nel 2019, invece, erano stati appena 37. L’Artico sta subendo più di altre regioni terrestri gli effetti del riscaldamento globale, che al Polo Nord raggiunge livelli anche 3 volte superiori alla media globale. Il trend di perdita di calotta polare e di ritardo nella formazione del nuovo ghiaccio ogni anno è giudicato sempre più preoccupante dagli scienziati.